Concorsi truccati nelle Università, Ottavio Navarra: 'Nulla di nuovo, c'è tanto da fare'

Era il 1990 quando sulle scale dell’ingresso della facoltà di Giurisprudenza di Palermo attaccammo un manifesto che riportava gli organigrammi delle allora cattedre, dimostrando che erano luoghi nei quali vigeva il nepotismo”. Lo afferma il candidato alla vicepresidenza regionale siciliana nella lista Cento passi per la Sicilia, Ottavio Navarra, riferendosi chiaramente agli ultimi fatti di cronaca che hanno scosso il mondo universitario, nel quale numerosi docenti, alcuni dei quali  titolari di cattedre nei vari atenei siciliani, sono stati interdetti per 12 mesi dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario oppure sottoposti a misure cautelari  perché accusati di corruzione per aver truccato le procedure per l’abilitazione all’insegnamento.

Pertanto, sembrerebbe essere stato lungimirante Navarra oltre venticinque anni fa se pensiamo a quanto sta accadendo in questi giorni. Tuttavia, come sottolinea lo stesso Navarra, questo sembrerebbe essere un meccanismo ampiamente usato da parecchio tempo, che però soltanto in tempi recenti è finito sotto i riflettori dei giornali: “Il merito? Una parola declamata senza valore: questa era una regola larghissimamente applicata. Le accuse? Nella sostanza quello che noi denunciavamo già circa 25 anni fa. Nessun mistero in questa inchiesta ma un metodo largamente applicato resistito negli anni e che svela quanta strada ci sia ancora da fare”.

In riferimento poi al diritto allo studio, Navarra afferma: Questa è la terra con l’indice più alto di abbandoni scolastici, dove il diritto allo studio non ha neanche un suo testo organico, dove sono state tagliate borse di studio e di ricerca,  dove i neo laureati volgono immediatamente lo sguardo oltre l’isola. E tutto ciò malgrado in tanti, insegnanti, docenti universitari, personale impegnato nella filiera scolastica, fanno tutto il possibile ogni giorno con sacrifici enormi. Un lavoro quotidiano sul territorio che è stato umiliato in tanti recenti provvedimenti legislativi.

Nell’avvio di questa mia esperienza regionale non è stato un caso, e non lo è oggi, a maggior ragione, l’avere annunciato che uno dei primi atti sarà il deposito all’Ars di una legge organica sul diritto allo studio in Sicilia”.

F.M.

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