Dopo aver digiunato dalla notte precedente in vista dell’imminente intervento, viene dimessa “a data da destinarsi”. Il motivo? Non si sarebbe potuto procedere con l’anestesia entro le 20, cioè entro il termine del turno di lavoro degli anestetisti. Sopraffatta dalla rabbia, Marcella De Franco, la donna coinvolta in questa vicenda, ha deciso di raccontare quanto accaduto, mettendo al nudo la scarsa organizzazione del Papardo, recentemente colpito da diversi tagli a seguito dell’istituzione della nuova Rete Ospedaliera.
“Dopo essermi presentata all’appuntamento delle 8, – spiega la signora – e dopo essere stata regolarmente ricoverata alle 11, sono stata messa in attesa. Poi, dopo diverse ore, alle 18 e 30 ho ricevuto la notizia che il ritardo causato da due interventi chirurgici precedenti ha pregiudicato la possibilità di essere operata, poiché l’anestesia non può oltrepassare l’orario di lavoro delle ore 20.
Com’è possibile che l’anestetista in servizio di pomeriggio non deve assolutamente sforare l’orario canonico di servizio, nemmeno di quella mezz’oretta utile per effettuare un intervento di emorroidi programmato dallo scorso 4 settembre?”.