Era il 1° ottobre del 2009 quando una bomba d’acqua pari 240 millimetri, nell’arco di poche ore, devastò la riviera jonica ed i centri collinari. L’incessante pioggia provocò straripamenti di numerosi corsi d’acqua e diverse frane che si riversarono su strade e abitazioni. Giampilieri Superiore, Scaletta, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore, Pezzolo, Santa Margherita vennero praticamente sommersi dal fango.
Furono 37 morti, 95 i feriti, 2.386 soccorritori tra esercito e Forze dell’ordine, 567 mezzi, 100 ore di volo. Senza contare alcuni corpi mai trovati e probabilmente finiti in mare durante le violente precipitazioni.
Oggi ricorre l’ottavo anniversario di una tragedia che sembra senza colpevoli a giudicare dalle inchieste della magistratura. Al tempo stesso, le zone devastate dagli smottamenti sono state rese più sicure da massicci interventi, in particolare a Giampilieri e Scaletta. Sarebbe bastato cogliere le “avvisaglie” del 2007 per evitare il disastro. Per questo assume grande importanza ricordare quel drammatico 1 ottobre 2009, un atto dovuto anche per le vittime e per quanti piangono gli “angeli del fango”.
Giampilieri e Scaletta ricordano le vittime dell'alluvione
domenica 01 Ottobre 2017 - 09:29