Ferve l’attesa per la IV edizione di SabirFest, cultura e cittadinanza mediterranea, che prenderà il via a partire da giovedì fino a domenica e si svolgerà tra Messina, Catania e Reggio Calabria. L’edizione messinese è stata presentata nei giorni scorsi, all’ateneo peloritano, da Ugo Magno (presidente del Comitato Promotore SabirFest), Katia Pastura (Comitato Promotore SabirFest), Gigi Spedale (presidente di Rete Latitudini), dal prof. Mario Bolognari, (direttore del Dipartimento DiCAM), da Federico Alagna e Guido Signorino (rispettivamente assessore alla Cultura e assessore allo Sviluppo economico del Comune di Messina), da Rita Anchese (delegata dell’ERSU).
Il tema principe di questa edizione sarà (s)cortesie per gli ospiti, che sintetizza l’invito di Sabirfest a riflettere sul senso, il valore e la pratica di quell’ospitalità che accompagna la storia delle genti del Mediterraneo, ma che è sempre più compromessa dalle politiche neocoloniali, dal razzismo e dall’intolleranza.
Dal 5 all’8 ottobre, nella splendida location di Palazzo Mariani a Messina avrà luogo la rassegna editoriale Sabirlibri, allestita grazie alla partecipazione di oltre 40 case editrici di tutta Italia e quest’anno anche dalla Corsica (la casa editrice Albiana), per un confronto tra le due isole, che, oltre ai propri titoli e le novità, proporranno diverse presentazioni con gli autori, per la sezione A libro aperto, alla Galleria Vittorio Emanuele uno spazio per i più piccoli mentre il Monte di Pietà, Palazzo Mariani e altri spazi dell’ateneo Peloritano, la chiesa di San Tommaso il Vecchio, il Circolo Thomas Sankara accoglieranno gli appuntamenti che comporranno il ricco programma di incontri, laboratori, performance teatrali, documentari e tavole rotonde.
Anche quest’anno SabirFest si articolerà in diverse sezioni, oltre 60 gli appuntamenti messinesi in programma. E già a partire dal primo giorno, SabirFest si caratterizzerà da una parte come occasione di scambio e confronto, anche interreligioso e dall’altra come luogo in cui approfondire temi e questioni dei nostri tempi.
Tra i protagonisti di questa edizione, giovedì 5, lo scrittore siriano Khaled Khalifa in dialogo con Lorenzo Casini, ricercatore di lingua e letteratura araba, presenterà in anteprima il nuovo libro, “Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città”, in uscita per Bompiani che ne ha concesso un estratto. Oltre alla Siria, gli altri paesi al centro dell’edizione saranno Turchia, Albania, Libia. Un festival che vuole parlare ai giovani, proponendo un laboratorio sui “Principi fondamentali”, attorno ai temi della costituzione e dell’utopia, condotto dal giornalista di Rai Radio3, Graziano Graziani e sempre gli studenti protagonisti dei consueti “Colpi di Fulmine” quest’anno con lo scrittore calabrese Vins Gallico. Coinvolti gli istituti superiori messinesi “Maurolico”, “Emilio Ainis”, “Basile”, “Seguenza”. La sezione SabirMaydan “piazza” dove dialogare sul concetto di cittadinanza transnazionale nel Mediterraneo, prenderà il via con “L’altro nelle tradizioni e nelle pratiche religiose” confronto interreligioso a più voci e nel corso di questa edizione sarà resa pubblica una dichiarazione, elaborata dalla comunità SabirMaydan, che enuncerà i principii fondamentali del manifesto per la cittadinanza mediterranea in un documento politico su cui sarà avviata una consultazione pubblica. Parallelamente, scrittori, intellettuali e artisti ospiti del festival, che condividono le istanze contenute nel documento, saranno invitati a produrre testi brevi e/o opere che traducono in altre forme espressive i temi ispiratori del manifesto.
Sempre nella giornata inaugurale Caterina Resta, ordinario di filosofia teoretica dell’ateneo peloritano, rifletterà su “Pensare l’ospitalità. Tante le sezioni previste come Tradurre il Mediterraneo quest’anno in collaborazione con Babel Festival di Bellinzona, SabirComics con la presenza tra gli altri di Lelio Bonaccorso, Laura Silvia Battaglia, spazio anche alle visioni (s)cortesi, dedicate ai temi delle migrazioni, il primo appuntamento sarà dedicato ai “Narranti migranti: ribaltare gli stereotipi” in collaborazione con il Cospecs e il Festival Corto di Sera. Tra i protagonisti della sezione il cuntista trapanese Gaspare Balsamo, il Premio Ubu Saverio La Ruina, attore, autore e regista calabrese con “Italianesi”. In programma anche una performance per unire, seppure idealmente e a brodo di una delle navi della Caronte&Tourist, le due sponde dello Stretto, il 7 ottobre, con “Storie di passaggio. Un Mediterraneo da attraversare”, itinerario tra Messina e Reggio Calabria per scoprire il piacere di incontrarsi e raccontare. Non mancherà neppure per questa IV edizione l’entusiasmo e la vitalità dei Sabirici, i giovani volontari arrivati da tutta Italia per dare il loro contributo alla realizzazione del Festival.
Anche quest’anno SabirFest è dedicato a: Özlem Dalkiran, impegnata da anni per la difesa dei diritti umani in numerose organizzazioni internazionali; Padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, ha fondato in Siria la comunità religiosa al-Khalil ed è un riconosciuto artefice del dialogo tra cristianesimo e islam. Il suo attivismo per la non-violenza e la libertà nei mesi della rivoluzione del 2011, gli ha causato l’ostracismo del governo siriano e nel 2012 ha dovuto lasciare il paese. Il 29 luglio 2013 è stato sequestrato a Raqqa, e da allora non si hanno più sue notizie e come sempre a tutte le donne, uomini e bambini che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa.
SabirFest chiede Verità per Giulio Regeni.
Ancora una volta la kermesse letteraria si fa grande portavoce dei diritti umani in tutto il mondo.