Viviamo in una nuova era della comunicazione dove siamo costantemente connessi, a momenti non riusciamo più a fare una distinzione tra reale e virtuale, sorridiamo per un messaggio e ignoriamo i piccoli gesti quotidiani, possiamo costruire relazioni un tempo impensabili attraverso chat, sms, social network, ma difficilmente manteniamo quelle vicine. Passiamo le giornate con gli occhi incantati (o incatenati) allo schermo del nostro smartphone, computer o tablet, la nostra visione del mondo rientra in un numero limitato di pollici.
La rete, in realtà, finisce per essere la nostra barriera invisibile dal contatto fisico.
Nasce, così, in Australia, tramite The Liberators International, l’Eye Contact Experiment: un esperimento umano e sociale che si sta diffondendo in tutto il mondo, volto a riconnettere l’essenza delle persone tramite una comunicazione non verbale, ossia attraverso sguardi, sorrisi ed abbracci. Un esperimento che qualche anno fa diventò anche opera d’arte grazie a Marina Abramovic e alla performance che la mise di fronte a migliaia di persone al Moma di New York.
Risultato? Basta uno sguardo per ritrovare la gioia che dona il vero contatto con l’umanità.
“Gli sguardi sono frasi perfette”.
Questo il principio con cui il Rotaract Club Stretto di Messina, giovedì 5 ottobre, invita tutti coloro che desiderano partecipare all’ Eye Contact Experiment in Piazza Duomo.
Cosa serve per partecipare: ogni partecipante porterà un paio di cuscini e un tappeto/telo, o una sedia ripiegabile per sedersi, e altrettanto materiale da porre di fronte a se per accogliere i passanti. Per chi preferirà invece stare in piedi si potranno portare degli hula hoops, o semplicemente disegnare in terra due cerchi vicini.
Sappiamo ancora guardarci negli occhi? Gli occhi sono, ancora, lo specchio dell’anima?
Serena Votano