“Il ponte sullo Stretto da solo non significa niente, sarebbe un errore: servono porti, ferrovie, strade. Solo così il ponte avrebbe senso perché collegherebbe la Sicilia al corridoio italiano per l’Europa”. Lo ha detto il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, Fabrizio Micari, chiarendo la sua posizione sull’infrastruttura.
“Tutti parlano di Sicilia come piattaforma logistica del Mediterraneo ma e’ un auspicio che non si concretizza mai – ha continuato Micari -. L’ampliamento del canale di Suez fa si’ che i grandi commerci internazionali entrino dal canale e arrivino direttamente nel Mediterraneo, che in questo modo puo’ diventare di nuovo il centro del mondo come duemila anni fa: gli altri si stanno gia’ attrezzando, come a Marsiglia e nel Pireo.
La Sicilia ha il grande vantaggio della posizione: dobbiamo ragionare sui porti, come Augusta o Gela, dove il porto dell’ex petrolchimico e’ assolutamente inutilizzato. Porti, strade, collegamenti ferroviari: con questi servizi le merci viaggiano veloci e si aiutano le imprese. Ed e’ chiaro, a questo punto, che le merci non possono arrivare a Messina e fermarsi li'”.
Senza dimenticare “gli aeroporti. Penso a Comiso: l’ampliamento e’ ineludibile e rinviarlo e’ un errore colossale. C’e’ anche il nodo Birgi: ci sono 200mila turisti a rischio. Il collegamento veloce tra i due aeroporti di Palermo e Trapani sul fronte del turismo – ha concluso Micari – potrebbe essere fondamentale creando un hub della Sicilia occidentale”.