L’operato di determinare ufficialmente le procedure per la dichiarazione di dissesto finanziario solo per la Città Metropolitana di Messina era illogico ed incomprensibile. Ad imbandirlo il Sindaco Metropolitano Accorinti e il Commissario Romano, senza raccordarsi con le altre realtà Metropolitane, facendo così azione di lobbying. Questo viene avvalorato dall’incontro dei Sindaci delle Città Metropolitane con il Presidente del Consiglio Gentiloni, in cui è emerso che le gravose difficoltà finanziarie riguardano tutti gli Enti di Area Vasta.
“Lo avevamo più volte sottolineato – afferma il Coordinatore di Labormetro Michele Bisignano -. Di conseguenza, avevamo ragione nel sostenere, anche se a dire il vero in pochi che proclamare il default sarebbe stato uno sbaglio. Nella riunione gli Enti che si trovano a fronteggiare pesanti situazioni debitorie hanno prefigurato un eventuale piano di riequilibrio ventennale per ammortizzare il dovuto, per cui appare fuori luogo e solo sensazionalistica l’insistenza di Accorinti sul possibile dissesto”.
Bisignano spiega che il prossimo previsto incontro tra i Sindaci Orlando, Bianco ed Accorinti con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Boschi e con l’assessore regionale Baccei dovrebbe essere utilizzato per affrontare la questione del corposo impegno finanziario da destinare al funzionamento delle tre Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che doveva fare parte di un accordo più ampio sottoscritto fra Stato e Regione Siciliana. Questo aspetto dovrebbe camminare di pari passo con la fruizione dei settanta milioni, da trasferire ai Liberi Consorzi Siciliani “che non riescono a pagare nemmeno gli stipendi ai dipendenti da mesi”.
“Fermo restando che dopo le elezioni regionali andrebbe posta l’attenzione sulla questione relativa alle funzioni, alle competenze ed ai meccanici di Governance che, fino ad oggi è stata trattata in maniera disorganica e scoordinata ed è stata oggetto di iniziative legislative contraddittorie”.