Torna SabirFest, la kermesse culturale dedicata ai diritti umani

Maria Antonella Saia

Torna SabirFest, la kermesse culturale dedicata ai diritti umani

mercoledì 04 Ottobre 2017 - 09:00

Manca solo un giorno all’inaugurazione della IV° edizione di SabirFest, cultura e cittadinanza mediterranea, che si svolgerà a partire da domani fino a domenica e che quest’anno oltre ad abbracciare Messina a Catania  farà tappa anche a Reggio Calabria.

Domani, alle ore  21.30, nell’incantevole scenario del Monte di Pietà di Messina avrà luogo la proiezione di Doppio legame di Maria Piera Regoli e Salvatore Zinna, anche interprete, con la regia di Federico Magnano San Lio, della compagnia catanese Retablo, attiva sin dal 1989. Una testimonianza sorprendente costruita sui verbali del maxi processo alla mafia istruito nel 1986 da Giovanni Falcone. La pellicola racconta la  storia tragicomica di Enzuccio, pentito privo di credibilità e uomo che non conta nulla; piccolo, diseredato, brutto, cattivo, che rappresenta la sua paradossale ricerca di giustizia e dignità in un mondo dove “essere qualcuno equivale a mentre essere nessuno equivale a non essere”.

Alle ore  23.00, alla Galleria Vittorio Emanuele, il pugliese Ippolito Chiarello proporrà invece per il Barbonaggio Teatrale “Fanculopensier’off”, performance urbana estemporanea di e con Ippolito Chiarello, produzione Nasca Teatri di Terra, che sarà replicato a Reggio Calabria sabato   alle ore 19.00 in piazza Camagna.

Venerdì  Chiarello proporrà invece la versione teatrale di Fanculopensiero – Stanza 510, liberamente ispirato all’omonimo romanzo  di Maksim Cristan, diretto da Simona Gonella.  Lo spettacolo  nasce dal forte desiderio di parlare del disagio cui spesso ci si trova a far fronte quando ci sembra di aver perso la capacità di distinguere ciò che realmente si desidera essere e si vuole fare da ciò che, in qualche modo, si fa perché imposto o perché conseguenza di una incapacità di dire i no giusti al momento giusto.

Sabato sarà la volta del regista trapanese Gaspare Balsamo che  proporrà ‘U Ciclopu, Giufà e Firrazzanu. Balsamo torna a Messina con uno spettacolo di cunto liberamente ispirato al libro IX dell’Odissea, a cui intreccia, attraverso una drammaturgia originale scritta e orale, alcuni racconti tipici della narrazione siciliana per un percorso avvincente tra mito e storia, che sarà proposto a Catania giovedì 5, alle 21 a palazzo Platamone e venerdì 6 ottobre, a Reggio Calabria, alle 21 al Museo Diocesano Monsignor Sterrantino.

Domenica, invece, sarà la volta del premio Ubu Saverio La Ruina, il drammaturgo calabrese, fondatore insieme a Dario De Luca della compagnia Scena Verticale di Castrovillari, propone Italianesi. Si tratta di un intenso monologo che indaga la condizione di estraneità degli italiani, migliaia tra soldati e civili che, alla fine della seconda guerra mondiale, rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni. Una delle tante pagine della “piccola” storia, quasi dimenticata nel fluire degli eventi della “grande” storia, raccontata dal punto di vista di un uomo che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime.

Saverio La Ruina sarà anche tra gli ospiti dell’incontro “Nel paese blindato. Storie di italiani nell’Albania comunista”, domenica alle ore 18.00, in collaborazione con il Dipartimento Dicam dell’ateneo peloritano, della Rete Latitudini e di Scena Verticale, della presentazione del libro di Aldo Terrusi “Il mio magone albanese”, presente insieme a Mauro Geraci, Ageta Hilaj.

Anche in quest’edizione sono presenti i  temi storici  della kermesse come conoscenza, libertà, solidarietà, diritti, le parole chiave, per abbattere barriere e muri, che in questi giorni  sono stati affrontati dall’artista siriana Diala Brisly di fronte alla platea di studenti del liceo artistico “Ernesto Basile” di Messina; mentre da giovedì fino al termine dell’evento l’artista sarà impegnata  con gli studenti delle scuole catanesi nella realizzazione di un murales, atto creativo per abbattere i muri. Perché l’arte e la cultura sono gli unici mezzi a nostra disposizione per sconfiggere ogni forma di razzismo.