Dall’alto dei suoi 14 processi in cui è stato assolto perché il fatto non sussisteva, il candidato all’Ars nella lista congiunta Sicilia Vera-Udc Cateno De Luca, nonché candidato a sindaco di Messina, affila gli artigli a piazza Cairoli, lanciandosi ufficialmente come papabile guida della Città dello Stretto. Ma non lancia solo se stesso bensì la bellezza di 50 candidati che sono saliti sul palco della piazza principale del centro urbano. Candidati che toccheranno quota 200 nell’arco di altri tre appuntamenti programmati fino alla fine del mese. Al teatro Vittorio Emanuele sabato 14 De Luca contro tutti e venerdì 20 con l’avvocato Taormina e sabato 28 al Salone delle Bandiere per parlare di “baratto amministrativo” con il prof. Tomaselli e il prof. Lupo”. Ma il dente avvelenato si coglie quando il candidato a sindaco replica alla notizia del giorno cioè l’attacco de “Il fatto quotidiano” contro di lui e sulla sua eventuale condanna.
“Marco Travaglio ha attaccato le bettole al posto sbagliato. Questa volta non ci sono discussioni. Ha utilizzato un argomento pesantissimo, degno del suo giornale. Noi stiamo predisponendo con il mio legale, il prof. Taormina, la querela che sarà depositata lunedì e ci allestiremo la campagna elettorale con questo risarcimento.
Abbiamo risposto in termini chiari che De Luca ha subìto 15 procedimenti penali, di cui 14 chiusi non solo perché sono stati archiviati in quanto le accuse erano inconsistenti. Ne ha ancora uno pendente che vedremo come andrà a finire perché la suprema corte di cassazione ha aperto un procedimento nei confronti di un giudice del collegio per presunta violazione dell’obbligo di astensione.
Di conseguenza al signor Travaglio spiega di non aver ricevuto mai alcuna condanna. L’unica cosa realistica del suo articolo è la condanna dalla Corte dei Conti a pagare 13mila euro in quanto all’epoca era capogruppo all’Ars con una ventata di condanne per spese senza preventivo.
De Luca è stato l’unico ad averli versati a differenza di altri parlamentari con la distinta di pagamento, nonostante abbia fatto ricorso in Cassazione perché è impensabile che sia stato assolto in sede penale per le cosiddette spese pazze ma in sede contabile venga invece condannato. Attenderò due/tre anni dalla Corte di Cassazione ma nel frattempo io ho pagato. Altri si stanno inventando società con danni di 700/800 mila euro e non intendono pagare. Mi piace essere corretto con il popolo siciliano. “.
Non le manda a dire neanche per il problema rifiuti. “Stiamo facendo l’Esercito di Liberazione. È inconcepibile che questa Amministrazione comunale abbia in Giunta lo stesso soggetto che prima ha fatto la guerra contro l’ampliamento della discarica di Pace e che poi dovrebbe risolvere la questione spazzatura. Questa dirigenza dovrebbe essere mandata a casa perché ha remato sempre contro la città, ha assunto ruoli istituzionali facendo pagare ai cittadini un milione di euro al mese per il conferimento nell’impianto di Grotte e ci sono 6 milioni di euro che sono fermi proprio per l’ampliamento di Pace.”.
Sulle Regionali De Luca riscontra che le liste a rischio 5% sono tre. “Autonomia Sicilia, cuffariani e quant’altro è a rischio. Stessa cosa Alleanza popolare fatta da elementi anonimi seppur ci sia un capolista illustre.
La lista Micari è anche molto in bilico, come la seconda lista del candidato presidente Musumeci. Questo aumenta tecnicamente il valore delle liste che lo superano. Noi potremmo prendere anche 8/9 seggi anziché 6 perché ci danni all’8%. Un grande risultato per la nostra lungimiranza e correttezza”.