All’indomani della sconfitta casalinga nel derby contro l’Acireale, accolto festosamente al ritorno nella provincia etnea, e del comunicato del presidente Sciotto, deciso a dimettersi dopo la contestazione del dopo gara, risulta difficile concentrarsi solo ed esclusivamente sui quasi 100 minuti di gioco disputati tra biancoscudati e granata. La prestazione del Messina, nonostante sia sfuggita ancora la vittoria, risulta ad oggi la più positiva dall’inizio del campionato, quantomeno nel primo tempo, che ha visto la squadra di mister Venuto costruire buone trame di gioco, mettere in campo una discreta intensità accompagnata da qualche bel tocco e trovare il primo gol su azione al Franco Scoglio. Fermo restando che i problemi di finalizzazione non sono stati risolti e che all’attuale rosa continua a mancare una punta di peso in grado di raggiungere la doppia cifra agevolmente e di risolvere le partite più difficili con una zampata su un pallone sporco in area avversaria (insomma un centravanti alla Testardi, tanto per citarne uno), non sembra che il limite principale del Messina sia esclusivamente una questione di qualità degli elementi a disposizione. L’Acireale ieri ha avuto la fortuna di trovare il gol del pareggio poco prima dell’intervallo e nella ripresa ha avuto il merito di crederci fino alla fine, soprattutto a partire dal momento in cui il Messina, dopo l’occasione clamorosa fallita da Cocuzza e dopo quella non sfruttata da Bossa, ha subito un calo sia mentale che fisico. Il Messina non sembra una squadra di Venuto: fatica a rimanere concentrata per tutti i 90 minuti del match e soprattutto non ha la grinta tipica delle compagini allenate in passato dal tecnico messinese (si veda il Milazzo promosso in Serie C2 nella stagione 2009-10). Per quanto riguarda il calo fisico è stata la prima partita in cui la squadra allenata di Venuto è andata in difficoltà dal punto di vista delle energie, mentre spesso ci si è ritrovati a commentare gare in cui i biancoscudati riuscivano nell’ultimo quarto di match a chiudere gli avversari nella loro metà campo. Senza andare lontano è successo esattamente questo una settimana fa, quando a Vallo della Lucania Dezai ha anche avuto la palla per il gol dello 0-1 che avrebbe concesso al Messina la prima vittoria della stagione, ma anche all’esordio col Portici o nel match contro la Cittanovese. A prescindere dagli epiloghi e dagli strascichi che porterà con sé la crisi societaria scoppiata ufficialmente nella serata di ieri, il calendario adesso pone il Roccella come prossimo avversario del Messina. I calabresi si trovano all’ultimo posto in coabitazione con l’Isola Capo Rizzuto a quota un punto, frutto del pareggio casalingo alla quarta giornata contro la Cittanovese.
Foto di Rocco Papandrea
Acr, non è solo questione di qualità
lunedì 09 Ottobre 2017 - 15:13