Accorinti ma non eri il sindaco degli Ultimi? Vergognati!

Vedere due donne anziane che vivono per strada fra l’indifferenza delle istituzioni, viene da pensare agli slogan di Accorinti, quando in campagna elettorale diceva che avrebbe fatto il sindaco degli ultimi.
Il fallimento del sindaco con la maglietta “Free Tibet” è contenuto in questa foto che abbiamo scattato questa mattina a piazza Cairoli. Antonella e Maria, di 71 e 70 anni, senza fissa dimora, vivono per strada senza che nessuno si sia accorto di loro. Sono malandate, hanno gli abiti sudici e a stento riescono a parlare. Hanno comunque poco da dire se non che l’amministrazione non s’è mai presa cura di loro, non hanno mai avuto un letto su cui dormire e da anni vivono per strada. Sono amiche, Antonella è di Messina, ha un figlio sposato di cui non ha notizie, Maria è sola al mondo e viene da Milazzo. Dicono di essere amiche, condividono gli stenti e quel panino che riescono a comprare giornalmente. “Non mangiamo pasta da mesi, costa troppo” dice Maria, con la schiena curva per gli stenti che la stanno distruggendo ogni giorno che passa. Di notte trovano ricovero alla stazione, di giorno hanno stabilito la loro “residenza” su una panchina di piazza Cairoli, lato mare. La gente s’è accorta della loro presenza, le Istituzioni, quelle preposte a risolvere i problemi delle persone indigenti non sono mai pervenute.

L’immagine stride con la frenesia e l’opulenza di chi sta lavorando per gli allestimenti dello “Street Food”: nessuno si accorge di loro, nemmeno per porgergli un panino o una bottiglia di acqua.
Lo ha fatto il solito negoziante dal cuore tenero di piazza Cairoli che s’è recato al suo bar lato monte, servendo due piatti caldi, acqua e pane. Non facciamo il nome perché preferisce mantenere l’anonimato. C’è chi fa e chi “gironzola” indaffarato con il suo auricolare per la piazza.
Ma questa è un’altra storia, direbbe un caro collega Torniamo al sindaco degli ultimi che ha dimenticato chi ha realmente bisogno e sta appresso ai “primi” facendosi fotografare durante le cene istituzionali infarcite di mondanità.
Caro Accorinti, giri ancora in bicicletta o i vetri oscurati della macchina di servizio ti impediscono di vedere cosa accade nella città che amministri?
E che fine hanno fatto i soldi dell’indennità da sindaco che hai promesso di devolvere ai bisognosi in campagna elettorale, salvo poi ritrattare tutto dicendo che lo avresti fatto al termine del mandato?
Abbiamo il sospetto che quei denari ben custoditi in banca, assieme alle rendite delle case di Taormina, un bel giorno serviranno per finanziare una sontuosa campagna umanitaria. Come donare una scuola ai ragazzi tibetani.
L’immagine è il fallimento del sindaco in primo luogo, dell’assessore Nina Santisi di cui Antonio Mazzeo ha disegnato un bel ritratto nei suoi articoli disseminati sul web, e da ultimo dei messinesi. Di quelle donne che stazionano a piazza Cairoli non si accorge proprio nessuno.
Fa rabbia vedere Antonella e Maria che si sono impossessate di una panchina pubblica per trascorrere la propria giornata, portando con sé due ombrelli e altrettante coperte, mentre a pochi passi ci sono i migranti con cellulari e abbigliamento di marca che alle 8 di sera tornano in albergo per dormire, mentre loro due (italiane), devono cercarsi un riparo.

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