Presidio per Logopedia Papardo, Commissario: 4 mesi fa non c’ero ma la ripristinerò con Irccs

Sono trascorsi più di quattro mesi da quando gli addetti specializzati in Logopedia dell’Azienda ospedaliera Papardo sono stati allontanati senza poter fornire più assistenza a decine di pazienti, specialmente bambini. A dover far fronte a questa soppressione ingiustificabile è stato il Sindacato Generale di Base – Sgb che, con il suo delegato Vincenzo Capomolla, ha allestito un sit – in questa mattina a partire dalle ore 10, proprio davanti al nosocomio, insieme ai genitori colpiti da questo taglio al servizio essenziale per la formazione dei piccoli in difficoltà affetti da certe disfunzioni nel linguaggio e/o scrittura. Il sindacato ed anche il portavoce cittadino dei Cinquestelle Antonio De Luca che ha assunto anche l’incarico di legale di un gruppo di familiari sono riusciti ad incontrare il Commissario Letizia Diliberti e il direttore amministrativo Marco Restuccia strappando la promessa che la dirigenza avrebbe ripristinato entro martedì, con risposta scritta ufficiale, il servizio attraverso un colloquio con il direttore generale dell’Irccs, Angelo Aliquò, da svolgersi entro questo pomeriggio. Di fatto, le due logopediste in attività non ci sono più: una è in malattia e l’altra si è trasferita alla struttura del viale Europa dove il reparto non è mai stato messo a disposizione dell’utenza.

Era il 17 maggio, più o meno siamo a metà mattina: il Papardo chiude il servizio di logopedia. “Il risultato, nei fatti”, attacca Capomolla, “è che i lavoratori ricevono indicazione di andare via immediatamente mentre per qualche decina di piccoli pazienti, perché stiamo parlando per lo più di bambini, si chiudono le porte dei percorsi sanitari che stavano portando avanti”. “E’ l’ennesima storia insopportabile di tagli a cittadini e lavoratori” continua il delegato SGB, “nel caso ancora più odiosa perché coinvolge minori, che si sono visti costretti ad interrompere le cure e negato il diritto all’assistenza, con la prospettiva quindi di dover ricominciare tutto o rimettendosi in fila all’Asp per un paio d’anni oppure, guarda caso, a cercare altre soluzioni in strutture non pubbliche mettendo mani al portafoglio. Questo mentre già in troppi, in questo Paese, sono ormai costretti a rinunciare alle cure ed al diritto alla salute. Per i lavoratori, invece, il benservito dal Papardo immediato e senza alcun preavviso e nessuna procedura: non ci stiamo”.

“Senza esito finora le risposte del Papardo alle richieste delle famiglie. Adesso, abbiamo scritto all’assessore regionale ed al sindaco Renato Accorinti, oltre che al Commissario dell’AO Papardo Letizia Diliberti, da poco nominata ed alla quale chiediamo di riaprire il servizio di logopedia, come dovuto e di riassegnare i diritti scippati a cittadini e lavoratori, uno dei quali, tra l’altro, da 4 mesi senza lo stipendio dovuto”.

“Ma soprattutto – conclude il delegato di Sgb – “in queste condizioni, insieme alle famiglie ed ai cittadini diamo il via alla mobilitazione decisi, se necessario, ad andare avanti fino alla fine”.

Redazione1

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