Due settimane al voto: la Sicilia si appresta a svoltare…

Redazione

Due settimane al voto: la Sicilia si appresta a svoltare…

domenica 22 Ottobre 2017 - 10:24

Due settimane al voto. Entra nel vivo la campagna elettorale in vista delle regionali del prossimo 5 novembre. In Sicilia stanno arrivando i big della politica nazionale per sostenere i rispettivi candidati alla presidenza della Regione. Come al solito le attenzioni sono rivolte soprattutto a Catania e Palermo, dove la prossima settimana giungeranno Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. A Messina è possibile l’arrivo di un big la prossima settimana, ma ancora vige il massimo riserbo. Matteo Renzi, dicono negli ambienti Dem, dovrebbe giungere in Sicilia a ridosso delle elezioni. La Trinacria non è stata nemmeno presa in considerazione per il tour in treno dall’ex presidente del Consiglio. Il sistema ferroviario è talmente scadente al punto che l’ex rottamatore ha scelto di non prendersi gli insulti dal popolo siciliano.
Fra due settimane si conclude l’esperienza politica di Rosario Crocetta alla guida della Sicilia: si dice sia stato il peggior presidente di sempre. I fatti danno ragione alle male lingue che bocciano sonoramente l’operato di “Sarino” e dei suoi 60 assessori.
Da ieri tacciono anche i sondaggi vietati per legge a due settimane dal voto, ma l’andamento della campagna elettorale non lascia scampo al candidato della colazione di centro-sinistra. Fabrizio Micari, a meno di clamorose rimonte, è formalmente fuori dalla competizione elettorale che vede un testa a testa fra Cancelleri e Musumeci.
Il grillino viaggia vele spiegate, mentre Musumeci nelle ultime settimane, stando ai sondaggi, ha perso un po’ di terreno. Il candidato del centro-destra è molto accreditato ma se dovesse continuare a impostare la sua campagna elettorale in funzione della sua lista “Diventerà Bellissima”, perdendo di vista il resto della coalizione, rischia di perdere ulteriore terreno.
Si fa comunque strada l’ipotesi del voto disgiunto: gli apparti politici del centro-sinistra, visti i “numeri” di Micari potrebbero optare per il voto disgiunto e questo porterà vantaggi a uno dei candidati fra Cancelleri e Musumeci. Di sicuro giorno 6 novembre la Sicilia svolta, si mette alle spalle la triste esperienza del centro-sinistra. Sta da vedere se i siciliani decidono per l’inesperienza di Cancelleri o per la “certezza” di Musumeci.