Progetti da 130 mln per Authority, ipotesi incasso di Messina. Vale dopo fusione con Gioia Tauro?

Redazione1

Progetti da 130 mln per Authority, ipotesi incasso di Messina. Vale dopo fusione con Gioia Tauro?

giovedì 26 Ottobre 2017 - 13:57

L’iter per restituire alla città porzioni urbane, quali via Vittorio Emanuele II, Cittadella Fieristica, Villa Sabin, Baby Park, tra le più preziose, attualmente di competenza del Demanio marittimo, non è né breve, né semplice, per cui si deve procedere speditamente, prima che avvenga il passaggio delle consegne con Gioia Tauro. Dopo l’incontro di mercoledì tra i vertici dell’Amministrazione comunale e dell’Autorità portuale, sembra che si aprano prospettive favorevoli per la sdemanializzazione di queste aree, grazie alla scelta ragionevole dell’Amministrazione comunale di non proseguire nel contenzioso legale ed alla lungimiranza del Commissario De Simone. Quando le Istituzioni dialogano, i risultati arrivano.

Soddisfatto anche il Movimento CapitaleMessina, con Gianfranco Salmeri responsabile, che vuole dire la sua sull’argomento clou dell’incontro ovvero i 130 milioni che verrebbero finanziati dal Governo per individuare le opere da realizzare in città come progetti infrastrutturali connessi alla logistica portuale. L’accesso a questi fondi verrebbe autorizzato solo in presenza di un’Autorità portuale visto che il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato due miliardi di euro da distribuire a queste. Per cui, il Commissario De Simone ha aperto un tavolo di concertazione col Comune, per capire quale filone imboccare.

Speriamo che l’iniziativa vada a buon fine. Ma da subito qualche considerazione va fatta, la prima è di riconoscenza nei riguardi del Comandante De Simone, a fine incarico e non essendo neanche messinese, si sta prodigando con generosità per il territorio; la seconda è di apprezzamento per l’Amministrazione comunale, sull’operato della quale la nostra valutazione complessiva rimane sempre negativa, ma quando assume iniziative lodevoli è giusto sottolinearlo.

L’ultima, ma fondamentale considerazione, è quella relativa all’accorpamento con Gioia Tauro. Come risulta evidente da quanto scritto, la città di Messina potrà avere la possibilità di accedere a finanziamenti per 130 milioni, solo ed esclusivamente perché ad oggi è sede di Autorità portuale.

Dopo l’accorpamento invece, anche se speriamo ancora che un “miracolo” politico lo possa bloccare, le scelte e le distribuzioni delle risorse economiche verranno decise in una stanza di Gioia Tauro, dove la rappresentanza degli interessi messinesi è minoritaria, e questo nessuno può confutarlo.

Per queste considerazioni e non solo, non si riesce a comprendere come alcuni, pochi, pochissimi in verità, possano continuare a difendere l’abbraccio “mortale” di Messina con Gioia Tauro.