Messina beneficia di 5 milioni e 400mila euro per un progetto cittadino di inclusione che implica tre tipologie di azioni. La prima interessa il rafforzamento dei Servizi Sociali, attraverso il potenziamento del segretariato sociale e degli interventi rivolti alle famiglie. Per queste attività oggi è già pubblicato l’avviso di selezione per l’assunzione, a tempo determinato e parziale (30 ore) di 26 assistenti sociali, 3 psicologi e 3 educatori che cureranno la presa in carico dei nuclei familiari, consentendo alla città di colmare il gap storico nel numero di assistenti sociali con un impegno che la normativa prevede essere di 1 operatore ogni 5000 abitanti.
Ad illustrare la presentazione del bando comunale oggi, nella Sala Falcone Borsellino di Palazzo Zanca, il sindaco, Renato Accorinti e l’assessora alle Politiche Sociali, Nina Santisi, nel corso di un incontro con la stampa, partecipato dai competenti funzionari dell’Ente. Il bando si articola all’interno di un finanziamento del Programma Operativo Nazionale “Inclusione”.
“Il piano si inserisce nella promozione delle misure di contrasto alla povertà, – ha sottolineato Santisi durante la conferenza stampa – legate al ‘Sostegno all’Inclusione Attiva’ (SIA) che nel nuovo anno sarà sostituito dalla misura del Reddito di Inclusione (REI). Gli interventi finanziati alla nostra città, attivi sino al 31 dicembre 2019, si rivolgono alle famiglie beneficiarie del Sostegno per l’Inclusione Attiva e al rafforzamento dei servizi sociali loro dedicati. La seconda macro azione (1.680.000,00 euro) interessa gli interventi socio-educativi, con l’avvio del servizio di sostegno educativo domiciliare a 240 famiglie con bambini a rischio dispersione scolastica e a rischio sociale. Tale azione include anche gli interventi di attivazione lavorativa (621.000,00 euro), con l’avvio di 230 tirocini formativi finalizzati all’inclusione socio lavorativa, unitamente all’accesso al microcredito per un totale di 42 persone e il sostegno con 10 ‘capitali di capacitazione’, intesi come piccoli capitali personali finalizzati ad una durevole attivazione lavorativa e conseguente reinserimento sociale. A ciò si aggiunge la terza importante azione legata agli accordi di collaborazione in rete, da intendersi come ‘azioni di sistema’ a sostegno dei processi di inclusione attiva. Sono, infatti, già attivi protocolli operativi con il Centro per l’Impiego, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’ASP, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna, l’Ufficio Servizio Sociale Minori, il Centro Servizi per il Volontariato. La portata del complesso delle azioni, che caratterizzano il progetto, investe un’idea precisa di sostegno che non va nella logica del beneficio economico puro e semplice, ma comporta una assunzione di responsabilità da parte del beneficiario che grazie al sostegno e accompagnamento dei servizi sociali – ha concluso l’Assessora – si impegna in un percorso individuale e familiare di uscita dalla condizione di bisogno che ne limita e compromette la libertà”.