Da tre anni, sta in provincia di Messina… per amore, in particolare a Sant’Agata di Militello ma non ha perso l’amore per tutto il territorio d’origine. L’origine non è solo la città di nascita Caltanissetta ma tutta la terra che lo circonda, dal mare alle montagne della Sicilia, per tirarne fuori il meglio dai suoi prodotti coltivati e farci una fortuna. Si tratta del candidato a Governatore della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, che nel suo tour ininterrotto dall’estate, con oltre due mesi di confronti, in compagnia del candidato Premier Luigi Di Maio, non si è mai presentato come un “musone serioso” (forse l‘arma vincente) ma ha regalato sorrisi ovunque, compresa alla piazza principale di Messina, piazza Cairoli dove, venerdì sera, il tappeto di gente ha affollato il lato mare, persino fino a tarda sera. I leaders Cinquestelle ritengono di dover sgominare solo il Centrodestra che, peraltro, ultimamente decade in insulti fragorosi, a detta di Cancelleri.
Il palcoscenico allestito per tutta la squadra ha ospitato l’ottetto di candidati messinesi, che si sono alternati fino all’arrivo del papabile Presidente e di Di Maio: l’attuale deputata Valentina Zafarana, Leonardo Russo, Francesco Mazzeo, Carlo Fanara, Antonio De Luca, Alberto Laspada, Antonella Paipiro e Angela Raffa.
E’ chiaro che la competizione è molto sentita da tutte le parti ma il dibattito non può limitarsi e durare ancora sull’impresentabilità delle liste di Musumeci. Lo stesso 42enne Cancelleri che rinnova la sua candidatura dal 2012, dopo aver incassato circa il 18%, vuole spendersi con disinvoltura sui punti del suo programma. Non gli interessa giudicare i reati di chi aspira a fare l’amministratore. Ma chi decide del futuro dei soldi pubblici ha una immensa responsabilità che non si può gettare dalla finestra e deve orientarla verso i cittadini, visto che avrà comunque un cospicuo stipendio.
Il tema dell’assistenza sanitaria non poteva scappare a Cancelleri. In questo momento storico, il settore privato sta avendo una maggiore richiesta e forse rimane sempre l’unica alternativa sicura alle lunghissime liste d’attesa per gli accertamenti negli ospedali pubblici. I pazienti si rivolgono alle aziende pubbliche per esami di routine e che dovrebbero essere a volte di prevenzione per sentirsi rispondere: “Possiamo fissare l’esame tra un anno!”. “Insomma noi vogliamo eliminare questa eresia – urla Cacelleri -. Quel numero centralizzato per le prenotazioni è una vergogna se poi quello stesso medico specialista che, nel presidio vi visiterebbe tra un anno, vi dice che vi agevolerà il giorno seguente, se andate nel suo studio pagando il triplo. Non si può trascurare la scure abbattuta da Crocetta con la Rete ospedaliera, che non ha saputo organizzare le piante organiche e sistemare una volta per tutte determinate professioni sanitarie, costrette nel precariato. Alcuni concorsi sono stati sbloccati dalla Regione ma bisogna fare chiarezza sulle graduatorie“.
Il candidato Premier ha spronato la gente accorsa a rivalutare il tempo sprecato senza la possibilità di accaparrarsi i benefici dello Statuto speciale e svincolandosi dal Governo centrale
“Lo scopo è ricaduto sempre sugli interessi personali di collocare gli amici nei posti di potere. La promessa è una, quella di stravolgere la burocrazia. Non ci saranno investimenti fasulli o persi per mancanza di progetti. Crediamo nel successo di queste Regionali che aprirebbe la pista per il Parlamento nazionale e manteniamo le promesse come quella di diminuire le indennità. Non ci sarà problematica sociale e settore che non affronteremo con le competenze giuste, come invece ci accusano di comportarci. La Buona Scuola è da convertire e torneremo a parlare di criteri di incoraggiamento per chi vuole crearsi una famiglia ma non può farlo perché non ha un lavoro che lo sostiene”.
Foto Rocco Papandrea