Sei gol (su complessivi 9 segnati dal Pistunina) in 8 partite tra campionato di Eccellenza e Coppa Italia. L’ultimo, davvero pesantissimo, ha fruttato ieri l’1-0 (terzo successo di fila) del San Filippo a spese del Catania S.Pio X nel girone B di Eccellenza. Potrebbero bastare solo questi numeri per descrivere l’incidenza percentuale avuta finora da Damiano Lo Giudice sulle sorti della formazione messinese guidata da Ezio Raciti. Non a caso il trainer d’origine etnea ha voluto fortissimamente al proprio seguito l’attaccante, anch’egli catanese, in questa avventura messinese. “Mi ha convinto il mister a venire qui – spiega l’attaccante -. Mi conosce sin da piccolo, so come lavora e che persona è. Mister Raciti non sposa un progetto senza basi solide. In campo pretende giustamente grande attenzione ma, cosa non da poco, ti fa anche divertire affinché in partita vadano 18 leoni. Lui considera allo stesso modo tutti i calciatori, dal più giovane al più esperto. E se anche non apprendi al primo colpo quanto ti insegna, lui non ti demoralizza ma cerca sempre di aiutarti. Pur di seguire il mister ho rinunciato a offerte dalla Serie D e da club importanti di Eccellenza. Per me il calcio rappresenta una professione. Adesso penso a godermi il Pistunina“.
Un sodalizio, quello rossonero, che dopo un avvio negativo con 3 sconfitte nelle prime quattro partite, sta registrando una progressiva risalita verso posizioni di classifica più soddisfacenti: “Non parlerei di problemi iniziali – prosegue Lo Giudice – . Nella sconfitta d’esordio col Biancavilla siamo stati penalizzati soprattutto dal campo in terra di Santa Margherita, perché noi possediamo qualità da vendere soprattutto nel reparto d’attacco e non abbiamo potuto farla valere. Per fortuna molto presto passeremo ad allenarci nel vicino campo in erba della stessa struttura. La battuta d’arresto esterna con l’Atletico Catania è stata invece frutto della sfortuna“.
Ma adesso il Pistunina, a dispetto di alcune assenze per infortuni, motivi di lavoro e familiari (vedi Gyorio che dopo sole 2 presenze ha preferito tornare in Canada) sembra aver imboccato la strada giusta per mettersi definitivamente alle spalle la sciagurata stagione precedente: “Gli undici punti sinora ottenuti ce li siamo meritati in pieno. Se nelle ultime 4 partite, pur rimaneggiati, abbiamo ottenuto 10 punti, penso si possa fare ancora meglio quando tutti gli effettivi torneranno disponibili. Non siamo una squadra che può lottare per la semplice salvezza, in quanto abbiamo individualità di tutto rispetto; un tecnico preparatissimo; un direttore sportivo valido come Raimondo Mortelliti e – cosa non da tutti – un presidente come Salvatore Velardo sempre presente, serio e puntuale nel mantenere gli impegni presi, ma anche pronto ad incitarci e a scherzare con noi. Basti pensare a come scherza e addirittura spesso si allena assieme a noi sfidandoci ai rigori“.
Vedendo all’opera Lo Giudice dal primo giorno di preparazione, e ammirandone le qualità tecnico-tattiche di attaccante in grado di puntare e saltare l’uomo, di fare reparto da solo ma al tempo stesso di mettersi al servizio dei compagni, ci si chiede cosa ci faccia in Eccellenza un elemento in grado di militare in ben altre categorie. Peraltro, nel suo curriculum figurano piazze importanti del calcio siciliano: Noto e Licata in Serie D (6 gol segnati)), Vittoria (12 marcature) e Favara in Eccellenza. “In passato ho avuto serie possibilità di giocare nel calcio che conta, ma le ho perse vuoi per immaturità e vuoi per la giovane età (ma adesso a 23 anni non è che poi sia vecchio, ndr). Adesso però voglio fare tutto al massimo e farmi valere“.
Damiano tifa per il Milan; adora Leonel Messi, cui somiglia fisicamente, e del quale predilige imitare l’esultanza. Fuori dal campo gli piace mantenersi in forma facendo palestra (basta vederne i bicipiti), ma dedica grandissima attenzione alla propria ragazza che “amo da morire“.
Nella foto di Roberto Santoro, l’attaccante del Pistunina Damiano Lo Giudice