La Stagione del Mandanici riparte col Botto. Dopo la magia delle parole creata con lo spettacolo Le parole volano il tempio della cultura barcellonese sabato scorso ha cambiato la sua veste sempre rigidamente impeccabile trasformandosi d’improvviso in uno stadio incandescente d’energia. Protagonista è lui, Edoardo Bennato, il più grande rocker italiano, che ha scelto proprio la città di Barcellona Pozzo di Gotto per dare il via al suo tour.
Ad accoglierlo un teatro gremito di persone, appartenenti a tutte le generazioni: giovani, adulti, bambini e comitive di anziani accomunati tutti dalla stessa voglia di stare insieme, cantare e gridargli il proprio entusiasmo. Il Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto è tutto per Edoardo Bennato. Ed è spettacolo nello spettacolo.
Conscio e grato di tutto quest’entusiasmo Bennato dà il via alla serata salpando alla volta di “Dotti medici e sapienti” e navigando gli ultimi decenni di musica denuncia e poesia per approdare ad un bis che dura ben quattro canzoni, (Un giorno credi, L’isola che non c’è, Il Burattino che festeggia il quarantennale è celebrato per intero, compresi “Mastro Geppetto” e “Il mio nome è Lucignolo” che vengono dopo, e si fa coro su “Cantautore” e “Rinnegato”, “Sono solo canzonette” e “Abbi dubbi”, “Pronti a salpare” e “A Napoli 55 è ‘a musica”, su “Le ragazze fanno grandi sogni”, sul rock di Capitan Uncino con graffianti citazioni underground e su “Vendo Bagnoli”).
Bennato è instancabile, empatico, generoso, mille voci in una, una fisarmonica duttile come sempre e di più, e la sua band è letteralmente da capogiro. I virtuosismi di chitarre, percussioni, piano e tastiere e i sorprendenti archi del Quartetto Flegeo si inseguono, si richiamano, si lasciano spazio e si lanciano in assoli. Il mood è in crescendo emotivo.
Il live dura 2 ore e 40 minuti e alla fine il pubblico non se ne va, ne chiede ancora, confermando in maniera sempre più netta la rinascita di un rinnovato entusiasmo culturale nella città del Longano.