“Voglio chiedere scusa a tutti i Tortoriciani perché prima di frequentarlo avevo un’idea distorta di questo Comune”.
Queste parole a Tortorici sono l’esordio del comizio di Antonio De Luca – candidato del M5S tra i favoriti per uno scranno all’Ars.
Un atto di umiltà necessario per evidenziare come il Comune nebroideo sia stato sottoposto negli anni ad una gogna mediatica e a un isolamento istituzionale che ne hanno danneggiato gravemente l’immagine e l’economia.
“Occorre recuperare il terreno perduto – prosegue il giovane candidato che pare ben conoscere il tessuto e l’economia tortoriciana – partendo da ciò che abbiamo in casa: si devono investire risorse sugli allevamenti nostrani tutelando le biodiversità e salvaguardando le specie autoctone, si devono riaprire i macelli comunali per ridurre tempi e costi di macellazione, occorre consentire la trasformazione del latte in eccedenza delle vacche nutrici per produrre prodotti caseari nostrani certificati, si deve intervenire con un piano regionale serio e dedicato all’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi e dotare il comprensorio nebroideo di un istituto principale dedicato al monitoraggio e al controllo veterinario degli allevamenti, va disciplinata la macellazione domestica rendendo gratuiti i controlli delle bestie poichè l’autoconsumo è una peculiarità di questa terra, ma bisogna anche salvaguardare la salute delle famiglie, si devono creare le stazioni di finissaggio e un sistema di smaltimento delle carcasse che non sia eccessivamente oneroso per gli allevatori”.
De Luca omaggia, infine, Tortorici riconoscendone il ruolo di motore dei Nebrodi, invitando i cittadini a ricordarsi delle proprie radici “questa è la vallata dell’ingegno e i cittadini si devono rimboccare le maniche e adoperarsi per aiutarci a raggiungere gli obiettivi prefissati”.
“Per toglierci certe etichette di dosso occorrerà lavorare anche sul rilancio turistico del paese – aggiunge il candidato a margine del comizio – ma anche in questo la natura ci aiuta: 72 contrade, un laghetto, il parco, l’enogastronomia d’eccellenza, i musei, la tradizione dei campanari, i canti e i balli popolari tortoriciani, insieme a un pò di organizzazione e di promozione del territorio renderanno concreto il sogno di restituire a Tortorici il lustro e la dignità che merita”.