Evasione fiscale: arrestato Cateno De Luca

I carabinieri e la Guardia di Finanza, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Messina a conclusione di indagini coordinate dalla Procura, hanno posto agli arresti domiciliari il neo deputato regionale Cateno De Luca e il presidente della Fenapi (Federazione piccoli imprenditori) Carmelo Satta, in qualità di promotori di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa un milione 750 mila euro.
Lo schema evasivo emerso prevedeva l’imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione nazionale a vantaggio del Caf/Fenepi, individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale.
La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal Caf alla Federazione nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest’ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta. Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri otto associati.
Contestualmente è stata disposta l’esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare dell’indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società Caf/Fenapi srl nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.
Il precedente di Fiumedinisi. Il neo deputato regionale Udc era già finito in manette nell’ambito dell’inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi. Di recente la Procura ha chiesto per lui la condanna a 5 anni di carcere. La sentenza è attesa prima di Natale.
De Luca aveva chiesto alla Suprema Corte di trasferire a Reggio Calabria il processo che lo vede imputato. Ma per i giudici della Suprema Corte il ricorso non è trattabile. Quindi il processo resta a Messina.
Cateno De Luca è stato appena eletto nell’Udc con 5.418 voti, nel Collegio di Messina, tornando a Sala d’Ercole, dopo qualche anno di pausa. Il neo deputato era tra quelli considerati impresentabili dal M5s.

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