Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Messina orfana di questa figura

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 approvò la Convenzione sui diritti del fanciullo. Oggi ricorre il 28° anniversario e la città di Messina dal 25 Luglio 2016 risulta scoperta della preziosa figura del “Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Il consigliere comunale Libero Gioveni insieme alla presidente della commissione servizi sociali Rita La Paglia e all’intero organo consiliare in un ordine del giorno si è fatto promotore in aula della nomina di questa figura istituzionale, prima rappresentata da Maria Baronello.

L’esponente del gruppo Misto dichiara: “Parecchio importanti e pungenti si erano rivelate le relazioni della dimissionaria Maria Baronello in merito alla gestione generale dei minori nella nostra città. Diverse le criticità evidenziate nelle sue relazioni, per le quali non si può ancora non esprimere preoccupazione per un decadimento sociale sempre più vertiginoso della nostra città rispetto al quale, quindi, si ha il dovere di intervenire”.

Le criticità riguardano in particolare la ridotta presenza di professionalità nel settore; il comune di Messina, secondo i dati raccolti dal garante, non rispetta i parametri del trattato di Lisbona che aveva fissato al 33% la percentuale di bambini da zero a 3 anni a cui doveva essere garantita un’assistenza pubblica negli asili nido: su 8544 bambini in questa fascia d’età più di 2800 dovevano essere ospitati nei nidi comunali e invece nei soli 3 asili nido presenti in città (Camaro, San Licandro e Giostra a cui si aggiungerà il micro nido di Palazzo Zanca) sono presenti solo 94 bambini, ossia appena l’1%; a tutto questo si aggiunge il numero insufficiente di CAG (Centro di Aggregazione Giovanile) nel territorio a fronte di 1 milione e 87.000 euro stanziati con i fondi TASI 2015 per il loro miglioramento e potenziamento.

“Insomma – conclude Gioveni – fra le tante emergenze di cui occuparsi ci sarebbe anche quella sociale relativa ai minori, non meno importante fra quelle su cui l’aula (a cui faccio appello) dovrà pronunciarsi in questo scorcio di fine mandato”.

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