Un pasticcio difensivo costa la sconfitta al Pistunina, causando a inizio di ripresa il calcio di rigore con cui Rosario Rasà regala i tre punti al Città di Messina nell’atteso derby messinese valido per la 13^ giornata del girone B di Eccellenza.
Gara che, davanti a una buona cornice di pubblico al “Garden Sport”, inizia con 27′ di ritardo, con il solo direttore di gara unico rappresentante arbitrale in campo, a causa dell’indisposizione accusata in fase di riscaldamento dal primo assistente designato, l’acese Pietro Anile. Viene contattato il servizio Figc “Pronto Aia” che tra i sostituti reperibili individua il messinese Joseph Russo che arriverà a Mili Marina attorno al 20′, entrando in campo al 28′ assieme all’altro guardalinee designato, acese Massimo Falzone.
Per il resto, è il Città di Messina schierato col 3-5-2 (Pistunina invece col 4-3-3) a insediarsi quasi stabilmente nella metà campo avversaria, ma senza creare alcun pericolo alla porta del Pistunina la cui condotta tattica all’insegna dell’attendismo – ad eccezione di qualche sporadica ripartenza di Damiano Lo Giudice – sembra dare i propri frutti almeno nella prima frazione.
Non si ricorda infatti una sola parata impegnativa da parte di Vitale: all’11’, su schema da fermo tra Quintoni e Calcagno, Cardìa arriva sottomisura con un attimo di ritardo sulla sfera. Lo stesso dicasi al 32′, sugli sviluppi di una punizione sulla quale Quintoni apre a sinistra per Davide Leo autore di una rasoiata sulla quale è Rasà a mancare l’impatto a pochi metri da Vitale. Al 42′ bella apertura di Calcagno per Silvestri che s’infila sul corridoio destro e calcia a botta sicura ma ci pensa Puzone a murare la sfera in corner.
La più nitida palla-gol della prima frazione viene creata proprio dal Pistunina al 44′ quando, sugli sviluppi di una punizione del solito Lo Giudice, si accende una mischia in area avversaria dalla quale spunta fuori Simone Napoli la cui zampata viene però respinta col corpo dal portiere “ospite” Paterniti.
Dopo l’intervallo il tecnico del Pistunina Raciti decide di lasciare negli spogliatoi Puzone, sembra per scelta tecnica, rilanciando subito nella mischia il giovane Simone D’Angelo al rientro dopo oltre un mese e mezzo dalla frattura alla clavicola riportata a Ragusa lo scorso 8 ottobre. Il nuovo entrato si va a piazzare come esterno destro difensivo.
Neanche il tempo di assestarsi che al 3′ arriva la topica difensiva fatale al Pistunina: su un rinvio corto azzardato dal portiere Vitale, la palla arriva sulla trequarti sinistra a Calcagno che s’incunea centralmente costringendo Ardiri a strattonarlo a due riprese e stenderlo in piena area rossonera: Pinchetti non ha esitazioni nel decretare il rigore e l’espulsione diretta dell’autore del fallo. Dal dischetto è Rasà a pescare l’angolo baso alla sinistra di Vitale che intuisce la direzione della sfera che però è angolata.
All’11’, causa infortunio, cala anzitempo il sipario sulla partita del “match winner” sostituito da Giovanni Ginagò, uno dei tanti ex che si va a piazzare da esterno sinistro nel 3-5-2 del Città di Messina. Il neoentrato ha anche un ottimo spunto lungo la corsia mancina, ma il suo assist non viene a sfruttato dai compagni.
Con l’uomo in più, ci si aspetterebbe un Città di Messina in grado di controllare più agevolmente il match e dare il colpo di grazia al Pistunina, ma ciò non avviene al punto da far esclamare apertamente in panchina al trainer Furnari la frase “Dobbiamo crescere“, indirizzata ai propri atleti.
I giallorossi solo di rado fanno possesso palla e neppure chiudono il confronto, lasciando sino all’ultimo in partita gli avversari che in dieci unità – pur senza fare sfracelli – attaccano alla disperata, sorretti anche dall’ingresso di forze fresche come l’ex Ghartey e Minissale, e al 36′ reclamano a gran voce il presunto rigore – non concesso – dopo un contatto tra Bombara e Damiano Lo Giudice che finisce a terra nel tentativo di calciare in porta. Oltre alla mancata concessione penalty, il numero dieci del Pistunina subisce anche l’ammonizione dall’arbitro che la motiva con un fallo di mano che francamente non è sembrato esserci. Non ci sta neppure l’allenatore Raciti, le cui (civili) proteste ne causano l’espulsione.
La gara finirà dopo 5′ di recupero (2′ quelli della prima frazione) e il Città di Messina può mettere in cassaforte altri tre punti fondamentali nella propria corsa in vetta alla classifica.
nell’immagine il portiere del Pistunina Vitale battuto dal rigore di Rasà (Foto Roberto Santoro)