“C’è una fatturazione da pagare da dicembre 2016. Stessa situazione dell’anno scorso. Sei famiglie lavorano all’interno di questa struttura attualmente ‘gratis’. Il canile ha sei dipendenti ma ha anche 400 cani che vanno sfamati e che si sbranano l’uno con l’altro, se questo non avviene sistematicamente. Non è stato pagato nulla dal Comune ma si è racimolato qualcosa per poter andare avanti fino allo scorso giugno, solo con la buona volontà del Commissario Massimo Costantino. La convenzione è stata stipulata grazie a quest’ultimo. Accorinti aveva al suo fianco persone che sbandieravano diritti degli animali. Invece, si preferisce erogare 75mila di affitto annui a un privato”. Questa è la posizione del consigliere Daniele Zuccarello che si inserisce nella questine del Canile “Millemusi”, sito a Portella Castanea, come Presidente di Missione Messina in una conferenza stampa che dovrebbe accattivare l’attenzione dell’assessore Ialacqua e del Movimento Cambiamo Messina dal Basso che faceva propria la battaglia anti – randagismo.
“Chiediamoci quanto costa attrezzare uno spazio con un box o una fila di box – aggiunge Zuccarello -. È necessario realizzare un canile tutto nostro per non essere costretti a regalare denaro per affitti a vuoto, come avviene da 5 anni. Da domani, potremo essere al Comune con 400 cani. La colpa di questi operatori è che non vogliono farsi sentire e per la prosecuzione di un servizio si prodigano anche a rimettendoci le spese. È un servizio a tutti gli effetti come quello di MessinaServizi e Amam. Ma l’Amministrazione non lo considera essenziale. Ringrazio tutti i volontari che riescono a produrre manifestazioni per la raccolta. Ma lavorare gratis non è dignità di uomo. Ieri, giravamo tra i corridoi del Comune allo sbando. La delibera è stata portata alla firma? Nessuno sa nulla. Vogliamo una convenzione con pagamento mensile e un canile di proprietà di Palazzo Zanca”.
Intanto, c’è qualcuno che non ha soldi per pagarsi l’assicurazione dell’autoveicolo per recarsi al lavoro.
Un lavoratore Mario Città ribadisce ciò che è stato compiuto fino ad oggi. “Possiamo sacrificarci ma non fino all’infinito”.
“Bisogna bussare alla porta di Ialacqua per sapere come stanno le cose – termina Zuccarello -. Questo rispecchia un settore in cui l’Amministrazione doveva essere particolarmente sensibile”.
Foto Rocco Papandrea