Il progetto Sprar “Vulnerabili”, che, nella città di Messina, coinvolge 71 beneficiari con vulnerabilità diverse, verrà raccontato da domani – martedì 5, sino a domenica 17, con un ricco programma di appuntamenti, per confrontarsi ma, soprattutto, per riflettere su strumenti e modelli d’accoglienza e d’integrazione.
Il progetto Sprar è rivolto all’accoglienza di vittime di tratta o di violenza, soggetti con vulnerabilità di natura psicologica e bisognosi di cure e assistenza che sono ospitati in diverse strutture abitative, gestite dalle cooperative sociali Medihospes, Santa Maria della Strada e Pro Alter 2000. Un’opportunità importante per Messina che consentirà di riflettere sul tema dell’accoglienza, con esempi positivi e testimoni: sensibilità diverse legate dall’impegno comune per una società consapevole, solidale e generosa, ma allo stesso tempo rigorosa nel rispetto delle regole del vivere civile.
Occasione anche per raccontare il complesso lavoro dei diversi operatori impegnati nel sistema di accoglienza in generale e delle vulnerabilità in particolare, sostenendo il progetto migratorio di coloro di cui si fanno carico. L’iniziativa di sensibilizzazione e scambio vede il coinvolgimento di scuole, istituzioni, esperti e professionisti ma anche giornalisti, opinion leaders e autorità religiose.
“Il ciclo di eventi nel suo complesso è stato pensato – sottolinea l’assessora Nina Santisi – per condividere con la città e non solo con gli addetti ai lavori il tema dell’accoglienza e dell’integrazione, contro ogni semplificazione, dando una rappresentazione più approfondita e consapevole, antidoto contro il pregiudizio e l’intolleranza. Particolarmente significativo, in questa direzione, il lavoro nelle scuole con i ragazzi”.
Ad aprire il calendario di eventi il dibattito interreligioso, che si terrà domani, martedì 5, nella cornice di Santa Maria Alemanna, dove si confronteranno rappresentanti della Comunità Islamica di Messina e della Diocesi sul tema della paura, per lanciare il messaggio che grazie al dialogo è possibile non solo una sana convivenza ma addirittura una comunione di intenti e progetti per il futuro. Seguirà un ciclo di incontri nelle scuole, da mercoledì 6 sino a mercoledì 13, per riflettere con le nuove generazioni, contrastare il rischio della semplificazione nella lettura del fenomeno migratorio e affrontare il processo dell’accoglienza e dell’integrazione. L’Istituto “Antonello” ospiterà la visione del cortometraggio del regista messinese Fabio Schifilliti, “Al di là del mare”, cui seguirà un dibattito alla presenza del regista e di un portavoce di Save the Children. Al liceo classico “Maurolico”, si parlerà di vittime di tratta con l’esperta Cettina Restuccia dell’Associazione Penelope. La serie di appuntamenti nelle scuole si chiuderà con il focus tematico sull’autonomia e sulle possibilità formative con l’esperta Ilda Curti, al liceo classico “La Farina”, con testimonianze di giovani richiedenti asilo. Mercoledì 13, il Centro Polifunzionale per Immigrati “I’M”, inaugurato lo scorso luglio, dove è attivo uno sportello multiservizi che offre consulenza e assistenza ai cittadini stranieri e li orienta ai servizi del territorio, ospiterà il dibattito sul tema dell’accoglienza diffusa. Si confronteranno l’assessora Nina Santisi, l’esperta Ilda Curti, già assessore all’integrazione a Torino, e Gaetano Giunta, presidente della “Fondazione di Comunità”, moderati dal giornalista Sebastiano Caspanello. Sabato 16, alla Galleria Vittorio Emanuele, con l’evento clou “la Giornata delle Treccine”, le ragazze dello Sprar mostreranno la loro maestria nella realizzazione di trecce colorate per chiunque, grandi e piccini, prenda parte al pomeriggio e lo desideri. L’intera iniziativa si concluderà domenica 17, con la realizzazione di un murales, per far sì che le ospiti dello Sprar possano raccontare, con l’aiuto di docenti qualificati e in collaborazione con i cittadini, grazie alle immagini ed ai colori, la nuova vita che Messina sta offrendo loro e la speranza per un futuro sicuro e lontano dalle violenze e dalle sofferenze che hanno dovuto affrontare per raggiungere il nostro paese.
Foto Rocco Papandrea