Bisconte paga lo scotto di essere vetrina di campagne elettorali dove, all’indomani dalle elezioni, non ci si ricorda neanche più da dove si sale e come raggiungere la zona.
Dalla copertura del torrente alla fase di riqualificazione del territorio che doveva avvenire a seguito dell’abbattimento della baraccopoli. Tutto (almeno in sette punti diversi) è venuto a mancare nell’ambito della III Circoscrizione, secondo il consigliere in carica, Alessandro Cacciotto
Bisconte così come Catarratti sono simbolo del fallimento della politica degli ultimi decenni; non mi rivolgo certamente alla sola Amministrazione Accorinti, sarebbe ingiusto, ma anche quest’ultima ha seguito le “brutte abitudini politiche” delle precedenti amministrazioni. Quel cambiamento dal basso, lanciato da Renato, sembrava una “bomba” di speranza, soprattutto per coloro che vivono nelle periferie ma a circa 6 mesi dalla scadenza del mandato possiamo senza avere dubbi di essere smentiti che la rivoluzione Accorintiana è stata per tanti aspetti solo un grande bluff.
Troppi anni di promesse da parte dei cultori della politica ma nei fatti davvero poca roba.
“Un quartiere, quello di Bisconte, lasciato a se stesso, in cui il tempo scorre inesorabilmente nell’indifferenza collettiva; tanti giovani che hanno perso la speranza, tanti anziani che raccontano la storia del villaggio. In mezzo il degrado, una speranza trasformatasi nel tempo in rassegnazione. Ecco un elenco di interventi che il quartiere “grida” da tempo:
1) COPERTURA DEL TORRENTE BISCONTE – CATARRATTI. PULIZIA ALVEO TORRENTIZIO.
“Il futuro di Bisconte passa inevitabilmente dal torrente che attraversa i villaggi di Bisconte e Catarratti – spiega Cacciotto -. Spot elettorale della politica degli ultimi decenni, il torrente è sempre lì, con i suoi problemi, ma anche con i grandi rischi. Negli ultimi mesi grazie ad un accelerazione da parte dell’Assessore Regionale Croce, sembra che le cose stia andando per il verso giusto ma bisogna monitorare e nel frattempo garantire la pulizia dell’alveo torrentizio che certamente desta non poche preoccupazioni”.
La bagarre tra Genio Civile e Comune sulla competenza della pulizia dell’alveo non può certamente durare a lungo; serve innanzitutto intervenire velocemente sulla pulizia degli alvei torrentizi e Bisconte è uno dei torrenti che merita maggiore attenzione.
2) SBARACCAMENTO SENZA NESSUN RISANAMENTO – IMMOBILISMO I.A.C.P.
Nel 2005 a Bisconte sono state demolite tante baracche; la zona, inserita nell’ambito C del risanamento prevedeva, oltre la copertura del torrente, la realizzazione di 112 alloggi di E.R.P. oltre ad un parco di quartiere. Orbene, sono trascorsi tantissimi anni, la zona sembra assomigliare ad una vera favelas messinese.
L’I.A.C.P. si è limitato a recintare la zona, le cui lastre assai spesso vendono divelte per scaricare materiale di ogni genere, eternit su tutti. La zona è una bomba tossica pronta ad esplodere ed un rischio igienico sanitario altissimo. Anche qui, è necessario che l’Amministrazione prenda una posizione e riprenda un dialogo con l’I.A.C.P. e la Regione. Se la trasmissione di “NEMO” che ha fatto indignare tanti “politici” si trovasse in via Caltanissetta, racconterebbe di un luogo simile a quello di un paese post bombardamento.
3) NUOVO IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
Sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo che finalmente si possa intervenire a Bisconte per un nuovo impianto di pubblica illuminazione a led. Disarmante l’abbandono subito dal Villaggio anche sotto questo profilo da parte dell’Amministrazione Comunale. Non è più possibile elemosinare la “LUCE” serve intervenire urgentemente, basta con continui differimenti.
4) EX CASERMA MILITARE: UNO SPAZIO DA CONSEGNARE ALLA CITTA’.
Uno spazio che poteva essere riconsegnato alla città, con centri sociali, sportivi, culturali è diventata una baraccopoli di raccolta dei migranti, tutto questo nel silenzio da parte del primo cittadino.
Il centro di accoglienza andrebbe fatto altrove e lo spazio dell’ex caserma diventare uno spazio importante per i residenti e per la città.
5) EX POLVERIERA: UNA STRUTTURA OTTOCENTESCA DIVENTATA UNA PATTUMIERA A CIEL APERTO.
Sempre a Bisconte è ubicata una struttura, oggi fatiscente, ma recuperabile, che risale al 1887 e che in passato fungeva da polveriera, un deposito di munizioni. Nel 1990 ha ricevuto dalla regione siciliana, addirittura il suggello di bene di particolare interesse, storico e culturale. Oggi la ex Polveriera è un letamaio, una discarica, un rifugio per gatti e topi. Attualmente la struttura appartiene al Demanio Militare ed è in atto un processo di dismissione. Il sottoscritto ha più volte chiesto, in tante forme, di prendersi cura della struttura (come la legge peraltro impone), avviare un opera almeno di bonifica e di tutela (con una recinzione). Purtroppo nessuna risposta, solo promesse. La ex Polveriera, sarebbe invece uno spazio da riconquistare e destinarlo per fini socio – culturali.
6) EX AUTORIMESSA POSTE.
Un grosso Palazzone delle Poste, da anni chiuso; una grande struttura che a poco a poco si sta “consumando” per il normale decorso del tempo.
Nel 2004 il Comune tentò di acquistare la struttura di proprietà delle Poste Italiane ma, non se ne fece poi nulla. Sarebbe anche qui necessario, che l’Amministrazione Comunale interagisse con le Poste Italiane per capire come “prendersi” la struttura e “regalare” un’altra importante opera alla città e ai cittadini desiderosi e vogliosi di spazi di aggregazione.
7) RIQUALIFICAZIONE PIAZZETTA DI BISCONTE
Unico punto di aggregazione, la piazzetta si presenta oggi in condizioni di abbandono; i folti alberi mai curati, la mancanza di arredi urbani per bambini.
Sarebbe importante attrezzare la piazzetta con giochi per i bimbi e qualche tavolino per gli anziani in maniera tale da dare la possibilità, soprattutto nel periodo estivo, di poter trascorrere in maniera impegnata delle ore di svago.
In mezzo ci stanno i problemi noti: sporcizia, mancanza di cura del verde pubblico, strade dissestate, sottoservizi inefficienti etc. etc.
La speranza, mai dura a morire, che l’Amministrazione in questo ultimo scorcio di mandato, possa farsi ricordare dai residenti di Bisconte per aver lasciato un segno tangibile della propria presenza altrimenti anche la “venuta” di Accorinti a ridosso delle amministrative del 2013, sarà stata l’ennesima passerella di quella politica che ha tradito Bisconte.