E’ dovuto morire il dolcissimo Cristian Barbuscia, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica e peggiorato per un’infezione polmonare, causata dall’umidità in cui era immerso (infine deceduto all’Irccs-Piemonte, dopo che il Comune gli aveva trovato un alloggio) per attirare l’attenzione dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Questo “ha deposto le armi” e ha risposto alla richiesta di interlocuzione con diversi gruppi di residenti delle case di Zafferia, anche dette “Fantasma”. Diverse famiglie, che vivono da parecchi anni, con la falda acquifera che attraversa i loro scantinati e le fondamenta dei loro appartamenti con le pareti quasi spugnose: insomma, a bagnomaria, hanno ottenuto di effettuare degli incontri, andando ad esaminare, con tecnici, periti e avvocati, lotto per lotto, palazzina per palazzina ed affrontare tutte le problematiche che riguardano gli abitanti di quei fabbricati.
Lo Iacp ha acconsentito di dialogare con le famiglie periodicamente presso la propria sede, scandagliando le mancanze specifiche che affliggono da anni quella parte di popolazione di Zafferia.
Il primo confronto avverrà subito dopo le feste natalizie e si inizierà ad inquadrare le palazzine C e L, in maniera tale che si vadano ad osservare i 2 lotti più rappresentativi che hanno caratterizzato la drammaticità e la complessità della vertenza.
Questo fenomeno calpesta lo stesso diritto alla casa, alla dignità ed il diritto alla salute e alla vita.
In questi giorni, i referenti sindacali passeranno: Antonino Parisi per la palazzina C e Andreina Cama per la palazzina L.