E’ ormai guerra aperta tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale sulla riorganizzazione delle posizioni organizzative, che ha cambiato l’assetto di molti dipartimenti di Palazzo Zanca. Cgil, Cisl, Uil, Diccap, Csa e Silpol hanno chiesto la revoca della delibera. In una nota congiunta, il segretario aziendale della Uil Fpl, Emilio Di Stefano, il responsabile provinciale, Fabrizio Nicosia e il segretario generale, Pippo Calapai, inviato una nota a tutti i dipendenti del Comune di Messina: “Non è stato sufficiente aver denunciato con determinazione nelle sedi istituzionali dell’Ente e agli organi d’informazione le gravissime discrasie sia nei criteri di assegnazione che nelle pesature e individuazioni delle P.O. e A.P., di cui al relativo Regolamento e successivo Avviso del 11/12/2017 del Segretario Generale; Non sono state recepite le proposte avanzate dalla scrivente Organizzazione per apportare le necessarie modifiche ed integrazioni per renderlo confacente alla normativa contrattuale; Il numero spropositato delle Posizioni Organizzative ed A.P. (127 ) che questo regolamento e questo avviso ha prodotto, non inciderà sicuramente a migliorare la burocrazia dell’Ente, ma ad accontentare il potere politico-sindacale ed a diminuire fortemente l’efficienza degli uffici a discapito della cittadinanza tutta. Il provvedimento del Direttore generale di individuazione e pesatura delle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità prevede l’accettazione incondizionata, da parte degli aspiranti Funzionari a detti incarichi, delle responsabilità di tutti i relativi procedimenti nella qualità di R.U.P (Responsabile Unico del procedimento) a costo irrisorio e, peraltro, a carico di tutti i dipendenti. Pensate che ai titolari delle P.O. e A.P. avranno un aumento in busta paga in media di 2.500 Euro nette all’anno contro i 50.000 e più previsti, congruamente o non, per la dirigenza che, certamente , verranno sgravate di quelle competenze e responsabilità assegnate alle P.O e A.P. (Quasi tutte). Per essere chiari, alla dirigenza (Direttore compreso) rimarrà in gran parte dei procedimenti sola la responsabilità di Culpa in vigilando. Tutto ci si poteva aspettare da un’ Amministrazione eletta per il cambiamento, ma non tutto questo: Toglie ai deboli per dare ai forti e, per di più, prospettando il tutto come una grande “riforma rivoluzionaria”.
I sindacalisti aggiungono: “Ai funzionari incaricati non rimarranno neanche i soldi par pagarsi l’assicurazione contro i rischi che si assumeranno. Mentre i dipendenti esclusi, di categoria A, B, C e D, ove le linee guida dell’ARAN venissero confermate, capiranno (ahinoi!) solo nel 2019 e , certamente, dopo l’elezioni politiche e sindacali, di aver avuto decurtato il loro Fondo per il salario accessorio di €. 1.700.000, che inciderà sulle future retribuzioni accessorie del 2018 di ogni dipendente per una somma media di € 1.500/2.000 annui, stimati in difetto. Comunque non ci arrenderemo. Faremo rilevare tutte le illegittimità, amministrative e contabili, nonché l’indiretta condotta antisindacale, ad ogni autorità giudiziaria a difesa dei lavoratori. Per tutto questo facciamo appello alle Sigle Sindacali SILPOL e DiCCAP, che fin’oggi hanno dato prova concreta di dissentire a questo modus operandi dell’Amministrazione, di unirsi alla scrivente per una forte azione sindacale. Grazie Sindaco Accorinti per il bel regalo di Natale che stai facendo a tutti i dipendenti. La scrivente Organizzazione e i dipendenti tutti non ti assolveranno mai “per non aver compreso il fatto”, a favore di chi, oggi, sta avvantaggiandosi della Sua presunta buona Fede”.