La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro e confisca di beni, emesso dalla Corte di Assise d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti dell’armatore ed ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ed attualmente latitante a Dubai.
Matacena, condannato nel 2014 a tre anni di reclusione dalla Corte di Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato riconosciuto quale uomo politico di riferimento delle cosche reggine a salvaguardia dei loro interessi. Successivamente, e’ rimasto coinvolto nelle indagini svolte dalla Dia di Reggio Calabria che hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere, oltre che nei suoi riguardi, anche a carico di sua moglie Chiara Rizzo, per intestazione fittizia di beni e dell’ex Ministro dell’Interno Claudio Scajola, per averlo aiutato a sottrarsi alla cattura.
Nel giugno 2017, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Procura Distrettuale, aveva confermato la “pericolosita’ sociale” di Matacena, disponendo nei suoi confronti il sequestro di alcune disponibilita’ finanziarie e di un immobile all’estero. Con il nuovo provvedimento, la locale Corte di Assise di Appello, evidenziando che la maggior “parte dei beni che costituiscono il patrimonio del Matacena sono frutto di attivita’ illecite e/o di reimpiego dei loro proventi”, e ravvisando “una oggettiva quanto marcata sproporzione” tra gli investimenti effettuati e i suoi redditi dichiarati, ha disposto il sequestro e la confisca di 12 sue società (per l’intero capitale sociale o in quota parte), di cui 4 con sede nel territorio nazionale (Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Roma) e 8 all’estero (Isole Nevis, Portogallo, Panama, Liberia e Florida), nonche’ di disponibilita’ finanziarie collocate in conti esteri. Le societa’ sono attive prevalentemente nel settore armatoriale, immobiliare e di edilizia.
Oggetto di sequestro e confisca sono anche 25 immobili aziendali, oltre ad una grossa motonave di oltre 8.100 tonnellate di stazza, utilizzata per attivita’ di traghettamento veicoli e passeggeri nello Stretto di Messina. Il valore complessivo del patrimonio oggetto del provvedimento odierno supera i 10 milioni di euro. Le aziende sequestrate proseguiranno la loro attivita’ con amministratori giudiziari designati dalla locale Autorità giudiziaria.