Un regalo di Natale poco gradito sembra che stia per giungere a numerosi messinesi proprietari di una prima casa. Il mittente sarebbe il Dipartimento Tributi, che ha chiesto a loro il pagamento dell’IMU per l’anno 2012. Nulla di strano in un primo momento, dato che sino a quell’anno l’IMU andava pagato anche sulla prima casa, seppur tenendo conto di diverse agevolazioni fiscali. Agevolazioni che tuttavia non sembrerebbero essere state prese in considerazione del Dipartimento Tributi nel momento in cui ha inviato le diverse cartelle di pagamento, allarmando non poco il consigliere comunale Libero Gioveni, il quale ha affermato: “In pratica a parecchi contribuenti, nonostante fossero proprietari soltanto di prime case – per le quali sino al 2012 era dovuta l’IMU ma con detrazioni di 200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico – viene chiesto di versare i corrispettivi della relativa tassa, calcolata secondo le aliquote previste per le seconde case che non tengono conto delle relative detrazioni previste per chi ha una sola casa.
Né tanto meno – chiarisce ancora meglio il consigliere – si tratta di quei contribuenti che pur essendo proprietari di un solo appartamento, possedevano la residenza anagrafica in un altro appartamento di proprietà di altri (perché in questo caso l’IMU andava comunque pagata).
Inoltre, oltre il danno la beffa. A questi cittadini non si da nemmeno la possibilità di chiedere i necessari chiarimenti negli uffici di viale San Martino, oppure di dimostrare che vi sia stato un palese errore (magari a causa del sistema informatico) come del resto fa persino l’Agenzia delle Entrate che chiede la necessaria documentazione, ma si avvisano gli stessi che possono ricorrere avverso il provvedimento alla Commissione tributaria che però, come è noto, comporta delle spese in termini di tasse e consulenze!
Questa incredibile vicenda – conclude Gioveni – và subito chiarita e definita, quindi, prima che scoppi il caos perché si tratta di una vera ingiustizia sociale nei confronti di cittadini a cui in questi anni si è chiesto di pagare dei tributi in riferimento a dei servizi scadenti, figuriamoci adesso che questi non sembrano essere affatto dovuti!“.