Fatta la legge, trovato l’inganno Le Zes, le Zone Economiche Speciali, sono ormai una realtà anche se più di qualche particolare è da limare, ma consentiranno ai porti del sud di godere di diverse agevolazioni. Un aiuto che il Governo ha deciso di dare al meridione affinchè venisse diminuito il dislivello economico ed infrastrutturale con il centro-nord.
Peccato che lo stesso Governo adesso stia istituendo le Zls, ovvero le Zone Logistiche Semplificate, autentiche zone franche che azzerano la burocrazia per favorire gli i investimenti nei porti del nord. Capitale Mesisna non ci sta: “È evidente per tutti che hanno ben poca utilità le ZES, introdotte per aumentare la competitività dei porti meridionali, se gli stessi benefici vengono concessi ai porti del Nord, che hanno infrastrutture migliori, l’alta velocità ferroviaria e sono vicini al cuore dell’Europa. Dal Sud finora sono arrivate poche reazioni: il presidente dell’Autorità portuale di Bari si dimette dal comitato ZES pugliese per protesta; ma è anche, ed è tutto dire, il presidente del Porto di Trieste nonché presidente dell’Assoporti Zeno D’Agostino, a prendere le distanze dall’emendamento”.
Il presidente Gianfranco Salmeri chiede un sussulto d’orgoglio alla politica siciliana: “Che dire? Innanzitutto va stigmatizzato il Governo nazionale che, prima promette al Sud agevolazioni per una crescita delle zone portuali e poi non impedisce che si creino altrettante condizioni favorevoli per le aree portuali del Settentrione, reiterando ancora una volta le ingiuste politiche di sviluppo tutte sbilanciate verso il Centro-Nord. Quindi non possiamo che chiedere alla classe politica siciliana che agisca in fretta, in accordo con le altre regioni meridionali, con le necessarie iniziative, affinché non si vanifichi uno dei pochi strumenti che introduce politiche di vantaggio a favore dello sviluppo economico del Mezzogiorno”.