Torna a far discutere di sé il servizio mensa. Non stiamo parlando tuttavia del servizio di refezione scolastica, la cui problematica fortunatamente sembrerebbe essere stata risolta. Ci riferiamo piuttosto al servizio mensa per i Vigili del Fuoco, che nelle sedi con meno di 15 lavoratori sarà sospeso a partire dal primo gennaio in luogo del cosiddetto “pasto veicolato”. Detto in altre parole, i pasti non saranno più preparati in loco, ma in centri di cottura centralizzati che richiederanno un numero inferiore di addetti mensa, nonché possibili spostamenti di decine di chilometri dall’attuale sede di lavoro.
Il problema questa volta non riguarderà soltanto Messina. Infatti, la decisione sarà implementata su scala nazionale. Chiaramente sono allarmate le associazioni di categoria. In particolare, la Fp e Filcams Cgil hanno affermato: “Gli effetti negativi sono già evidenti: in Toscana 24 tra addette e addetti alla ristorazione verranno licenziati, di cui 10 a tempo indeterminato e 14 a tempo determinato. Siamo inoltre a conoscenza del fatto che in Sicilia a perdere il posto saranno 42 lavoratrici e lavoratori”.
“Vergognoso l’atteggiamento dei vertici del Dipartimento e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, – proseguono – i quali, al solo scopo di risparmiare, peggiorano le condizioni di lavoro del personale e mandano a casa uomini e donne già in difficoltà per la tipologia del contratto di lavoro. A nulla è servita la circolare n° 10/2017 a firma del Direttore Centrale per le risorse logistiche e strumentali del Corpo Nazionale. Aver concesso l’erogazione del servizio tramite catering completo solo per il pranzo, di fatto, non ha agevolato le ditte appaltatrici dei contratti ad accettare l’accordo territoriale. Questo è quello che sta avvenendo in tutte le regioni.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle lavoratrici e i lavoratori colpiti – concludono Fp e Filcams Cgil – e interverremo affinché si apportino le modifiche necessarie per garantire al personale dei Vigili del Fuoco il diritto alla mensa a pranzo e a cena e la continuità lavorativa per i dipendenti delle ditte”.