“Giusto ieri, a proposito della distribuzione dei fondi del Governo alle città metropolitane, denunciavamo l’inconcludenza e l’inadeguatezza della nostra classe politica come la causa principale dei guai della nostra città ed oggi ne abbiamo l’ennesima prova”. Ecco l’opinione inesorabile di CapitaleMessina attraverso Paolo Bitto e Gianfranco Salmeri.
“La severa reprimenda della Corte dei Conti a proposito del Consuntivo 2015 e del Bilancio previsionale 2016/2018 del Comune è l’ultimo episodio della triste commedia, alla quale assistiamo da anni, degli annunci trionfali sui risultati conseguiti dall’Amministrazione Accorinti, poi regolarmente smentiti dai fatti.
Sorvoliamo, per carità di Patria, sulla gestione dei rifiuti urbani, che dopo quasi cinque anni di retorica sulla raccolta differenziata, con un misero 13,36 % vede posizionata Messina al 272° posto nella classifica dei comuni siciliani. Ma sul balletto dei bilanci, presentati con dichiarazioni entusiastiche dai vari assessori al ramo, puntualmente sconfessate dai Revisori o dalla Corte dei Conti, ormai la misura è colma.
A proposito di questo, ricordiamo tutti la conferenza stampa del gennaio 2017, quando la Giunta dichiarò l’approvazione del bilancio previsionale 2017 “tra le prime città d’Italia”. E presto si rivelò un bluff. È del 3 aprile 2017 invece la successiva dichiarazione sullo stesso bilancio dell’assessore Cuzzola: “Il nostro bilancio sarà pronto prima di Pasqua”. Ma anche quella volta si è rivelato un buco nell’acqua. Il Bilancio sarà approvato solo a fine luglio, questa volta senza proclami.
Ed oggi arriva questa ulteriore doccia fredda della Corte dei Conti sul Previsionale 2016/2018.
“Anche sul fronte Messinambiente non si risparmiano i rilievi dei Magistrati Contabili, che denunciano la mancanza di copertura finanziaria del concordato, e accusano l’Amministrazione di effettuare operazioni finanziarie che ipotecano il futuro della città, rinviando il problema alle prossime amministrazioni. E la Giunta Accorinti, che ha fatto della trasparenza e della legalità il proprio cavallo di battaglia, viene bacchettata anche sul fronte dei debiti fuori bilancio, che la Corte scrive essere in questi ultimi anni cresciuti, sottostimati e non riconosciuti”.
“Riteniamo che, innanzitutto per rispetto verso i cittadini, sarebbe preferibile che da qui a giugno 2018, quando questa disastrosa esperienza amministrativa volgerà al termine, si evitino annunci trionfali, dichiarazioni roboanti. Pensino invece gli assessori, se ci riescono, a lavorare questi ultimi mesi producendo risultati concreti, e non annunci”.