Finti sfollati nell'alluvione di Giampilieri e Scaletta, chieste 47 condanne

Si avvicina la sentenza per tutte quelle persone accusate di aver usufruito dei risarcimenti post alluvione del 1° ottobre 2009 che causò 37 morti tra Giampilieri e Scaletta. Il Pm Antonio Carchietti ha consegnato le sue conclusioni, chiedendo la condanna per 47 persone.
Il magistrato ha invece chiesto l’assoluzione per i due comandanti della Polizia municipale di entrambi i comuni, Letterio Alì di Scaletta e Giuseppe Trimarchi di Itala; per Salvatore Calabrò, responsabile dell’Ufficio tecnico di Scaletta e Giovanni Cuppari, capo ufficio tecnico di Itala, accusati di omissione in atti d’ufficio.  Per loro, secondo l’accusa, il fatto non costituisce reato; proposto il non luogo a procedere per cinque persone nel frattempo decedute.
L’indagine era partita qualche anno dopo l’alluvione. Furono centinaia i residenti che dovettero abbandonare la loro abitazione perché inagibile e per loro attraverso un’ordinanza di Protezione civile il Governo stanziò un aiuto di 450 euro mensili per coprire i costi di affitti ed altre necessità.
Secondo la Procura, molte famiglie intascarono gli assegni, pur continuando a vivere nelle vecchie abitazioni. Ad indicarlo ci sarebbero i consumi di acqua e luce, che continuarono regolarmente dopo le varie ordinanze di sgombero.

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