Il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale relativo al triennio 2017-2019 veniva adottato dall’Azienda Sanitaria Provinciale Messina con la delibera n. 1883/D.G. del 30 giugno 2017.
Dopo la condanna pervenuta lo scorso 8 gennaio, agli uffici di via La Farina, tramite il Giudice del Lavoro, il verdetto ha provocato la disapplicazione quindi l’azzeramento della delibera in oggetto. Ad innescare la miccia dell’allarme questa volta è la Cgil con il Segretario generale Francesco Fucile, con il Coordinatore provinciale del Comparto Sanità Antonino Trino e con il Responsabile provinciale Medici, Guglielmo Catalioto che si rivolgono al Commissario Straordinario Gaetano Sirna per riferire quali saranno le conseguenze e, soprattutto, per pronunciarsi se l’atto pubblico invalidato produrrà i paventati effetti negativi sull’assunzione o sulla stabilizzazione del personale o sulla Graduatoria di Bacino.
La guida dell’Asp peloritana ci aveva già comunicato e anche risposto alla Uil in tal senso, attraverso il nostro mezzo stampa, di aver dato mandato ai suoi legali per impugnare il decreto che ha bloccato il suo operato in funzione dei reclutamenti ottenuti.
La Cgil sottolinea che la collocazione dei dipendenti in regime indeterminato è considerato fondamentale per garantire i Livelli essenziali d’assistenza da tutte le forze sindacali.
Il piano triennale del fabbisogno del personale, introdotto con il d.lgs. 75/2017, assume per la pubblica amministrazione un ruolo sostanziale ed in particolare, le modifiche apportate all’articolo 6 del d.lgs. 165/2001, hanno modificato lo strumento programmatico da statico, quale è la dotazione organica, ad un piano essenzialmente gestionale, di natura dinamica, strumento che consente, pertanto, di assumere o stabilizzare personale.
“Alla luce di corrette relazioni sindacali” Fucile, Trino e Catalioto chiedono, ai sensi e per gli effetti dell’annullamento in parola, “se si dovrà procedere all’apocalittica scelta di revocare le assunzioni finora fatte, anche per le possibili refluenze che una situazione del genere scatenerebbe sulle altre aziende”.