Adesso è veramente una corsa contro il tempo. Salvatore Serra non si è presentato in Consiglio Comunale per ricevere la surroga dopo le dimissioni di Elvira Amata, di cui deve prendere il posto tra gli scranni del civico consesso.  A dire il vero, il primo dei non eletti nella lista dei Dr sarebbe l’attuale presidente del collegio dei revisori dei conti Federico Basile, che ha già fatto capire di rinunciare all’incarico proprio per poter continuare ad eseguire il proprio ruolo. Così nell’elenco dei quaranta consiglieri comunali, allo stato statuale, un posto è rimasto vacante.

Alla base del disguido ci sarebbe un vizio di forma, visto che Serra non sarebbe stato avvertito in modo tradizionale, cioè con la notifica della convocazione consegnata direttamente dagli agenti della Polizia Municipale, ma attraverso un semplice telegramma. In altre parole, Serra non era a conoscenza della seduta di ieri.

Non ci sono le condizioni per votare nessun atto, se prima non si arriva al giuramento del quarantesimo consigliere non si può votare nessun atto, tanto meno la delibera sulla variazione del Piano di Riequilibrio, che adesso sarà su scala ventennale. E dire che di tempo ce n’è davvero poco, la delibera va votata obbligatoriamente entro il 15 gennaio. Il capogruppo del Partito Democratico, Antonella Russo, non ha mai nascosto le proprie perplessità circa il Piano di Riequilibrio.

Posizione che viene ribadita anche in questo contesto: “Questo è un altro step nel percorso per il Piano di Riequilibrio che ritengo avere delle indicazioni di spesa sovraordinate. L’amministrazione si è attaccata la medaglietta circa la decisione di ampliare la durata dei Piani fino a 20 anni, questa è una decisione il cui merito va riconosciuto invece al Governo nazionale”. Il capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco, ha criticato i tempi con cui l’amministrazione si è ridotta per l’approvazione dell’atto: “La norma nazionale è entrata in vigore già a fine dicembre, molti Comuni l’hanno già adottata”.