Il liceo classico “E. Trimarchi” dell’Istituto di Istruzione superiore di Santa Teresa è stato uno dei 407 licei d’Italia che anche quest’anno ha celebrato, con la IV edizione della Notte Nazionale, la cultura classica, coinvolgendo con entusiasmo la dirigente Carmela Maria Lipari, l’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Annalisa Miano, tutta la comunità scolastica e l’hinterland jonico, e numerosi supporters istituzionali e commerciali.
Insieme è stato possibile dare vita ad kermesse culturale che dal primo pomeriggio si è protratta fino alla mezzanotte e che ha visto la partecipazione di tanti spettatori, amministratori, famiglie degli studenti, ex allievi e quanti hanno condiviso la motivazione da cui è nato questo evento, ossia la necessità ideale di comunicare il valore formativo della cultura umanistica e di sostenere l’attualità del liceo classico all’interno del panorama del sistema formativo nazionale. Su tutto il territorio della nostra penisola docenti e studenti si sono impegnati in tutta una serie di performance legate ai loro studi e all’ esaltazione della formazione umanistica, perché la Notte del Classico non è solo una festa ma soprattutto un modo alternativo ed innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti culturali, partendo dal presupposto che le nostre radici più autentiche sono quelle della civiltà greco-romana, considerata fondamento per la costruzione di una società autenticamente libera, pluralistica e democratica.
Il tema scelto quest’anno nel liceo “Trimarchi” è stato “Desidera, toccando il cielo con un mito”, quindi l’infinito desiderio di Infinito, il bisogno dell’uomo di ogni tempo di dialogare con il Cielo, l’aspirazione, la tensione umana ad ottenere ciò che non si possiede. Proprio in virtù del termine latino de-sidus, in cui la preposizione de- ha un’accezione negativa, mentre il termine sidus significa stella, desiderare significa, infatti, avvertire la mancanza delle stelle, percepire la privazione di qualcosa e di conseguenza ricercarla appassionatamente.
A dare il via al ricco programma della serata sono stati gli studenti che, grazie alla loro creatività e gioia di fare, hanno sfilato impersonando le più importanti costellazioni. Orione, le Pleiadi, Cassiopea, Berenice, Andromeda, Perseo, Centauro, Dioscuri, Eracle, Fenice e tanti altri sono così tornati a vivere insieme all’astronomo Tolomeo, che le ha presentate al pubblico, sottolineando come nei vari miti sia sempre stato presente l’eterno bisogno di umanizzare l’enigmatica oscurità della notte e del futuro.
Tutti gli studenti, guidati dai presentatori Giulia Summa e Gianmarco Cotroneo, hanno voluto condividere con gli spettatori presenti l’idea che tutti siamo figli delle stelle, degli astri e come tutti si viva all’unisono e in sinergia con gli elementi del cosmo. Concetto questo per altro ribadito anche in un brano della Teogonia di Esiodo, riascoltata dalla voce narrante di Francesco Coglitore, e negli interventi degli illustri relatori, docenti universitari di Fisica ed Astrofisica che hanno trattato il tema delle stelle e delle costellazioni dal punto di vista scientifico. Particolare e ricca di spunti l’osservazione diretta del cielo grazie alla strumentazione di alcuni astrofili dell’associazione “Stelle ed ambiente” di Catania.
Emozioni forti hanno suscitato, inoltre, le danze del Trimarchi ballet group, la drammatizzazione delle teorie cosmologiche di Platone, di Aristarco, di Lucrezio, di Seneca e di Ipazia di Alessandria e l’esibizione classica, proposta dalla “Libera accademia musicale” di Santa Teresa di Riva, dei musicisti Fryderyk Giorgianni al violino, Sharon Scalera alla viola, Chiara Rita Fiore ed Elisabetta Palmieri ai violoncelli che hanno eseguito brani di Cohen, di Bach e di Schumann.
Il clou della serata è stato raggiunto con il recital degli studenti che hanno presentato un consistente florilegio di poeti greci, latini, italiani, inglesi, francesi, per cantare la luna, la notte, le stelle e il cielo.
A tarda sera i ritmi del rock italiano dei Coclea, un giovane gruppo santateresino e la prelibata degustazione di dolci hanno reso questa serata accattivante e coinvolgente. Infine gli studenti hanno reso omaggio, in sintonia con tutti gli altri licei d’Italia, al volto greco della luna, recitando ‘L’Inno a Selene” di Omero, per infondere luce e speranza come si evince dall’etimologia del teonimo Selene, un termine connesso con σαλας, ‘luce, splendore, raggio.