Un tempo nei quiz milionari televisivi si chiedeva un “aiutino da casa” per vincere il montepremi finale. In questo caso, è il deputato all’Ars Cateno De Luca a domandare un “rinforzo – aiutino” monetario per finanziare la campagna elettorale di candidato a sindaco di Messina, perché il cittadino di Fiumedinisi non ha mai fatto segreto di preferire la poltrona di Palazzo Zanca rispetto a quella di Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni.
“Comparirà a giorni un criterio ufficiale, con tanto di modulistica a norma, dettata da un pool di legali per avanzare la proposta a imprenditori, residenti e chiunque vorrà contribuire durante gli incontri elettorali organizzati dal 26 gennaio al 4 marzo”. Così, ci spiega il parlamentare del Gruppo Misto, interpellato da noi oggi pomeriggio, anche per commentare una provocazione del consigliere comunale Pippo Trischitta, nonché suo rivale nella corsa alla massima carica delle Amministrative 2018 con il simbolo di Forza Italia. Oltre ad apparire un suo video messaggio nel Social dove il competitor di Sicilia Vera dichiara di voler coinvolgere determinate categorie professionali, si illustreranno verso il prossimo lunedì le modalità in cui si potrà dimostrare la “vicinanza alla propaganda De Luca”. Non si discute sull’originalità dell’effetto di questa procedura che non è mai stata praticata in precedenza e De Luca a questo proposito sentenzia: “Perché provare stupore per un qualcosa di nuovo? Chi non ha sostegni da parte di un partito strutturato che lo promuova può sviluppare altre potenzialità. Nel caso del mio Movimento non esistono stanziamenti pubblici ma ci si avvale dei contributi volontari dei soci. Dunque, parecchie ed articolate iniziative verranno allestite per chiedere ufficialmente questi contributi”.
“In funzione delle iniziative si dimensionerà la stessa campagna. Siamo a lavoro per questo. Noi non andiamo avanti regalando pacchi di pasta. Sarebbe simpatico sapere o porre l’interrogativo sul come emergono i voti stando a casa o nella propria Segreteria politica. Io ho girato per ben due volte quartieri e villaggi di Messina con un’organizzazione pesante con costi già importanti per chi fa campagna a mani nude come me, con appuntamenti tradizionali – aggiunge De Luca. Ho raggiunto il tetto massimo previsto della spesa che corrisponde a circa 45mila euro, con un altro supporto da parte di Sicilia Vera. Nessun euro o manifesto donato neppure dall’Udc. Non ho timore a confessare che per la candidatura a sindaco non sono in condizioni di farlo. Non ho potuto quantificare un preventivo perché dipende da quello che potrò raccogliere dalla città. Io non ho alle spalle un imprenditore occulto o ambienti occulti che mi sostengono. Io vivo di lavoro. La città deve saperlo a fronte di un progetto che la riguarda”.
E le attività professionali a cui De Luca si riferisce sono sospese per un periodo medio-lungo visto che si trova in aspettativa e vive delle indennità da parlamentare che, oggettivamente, non sono irrisorie. “Queste somme – delinea De Luca – potrebbero essere poche per chi svolge un certo tipo di attività e rubate per chi riscalda il posto all’Ars. Non è un problema quanto si prende ma come si spende”. L’aspettativa ovviamente durerà fin quando si protrarrà il suo mandato da parlamentare oppure, per dirla alla De Luca, che si lancia anche nell’ironia “durerà fin quando sarà a piede libero”.
Foto Rocco Papandrea