Tutto secondo programma. Il Consiglio comunale ha approvato le delibere per la rimodulazione delle società partecipate, ma anche quella per la modifica dello Statuto dell’Amam. Dopo la caduta del numero legale nella giornata di ieri, bastavano 16 consiglieri per rendere possibili i lavori ed infatti il numero dei presenti non è mai stato molto superiore alla soglia minima. La prima delibera trattata riguarda, appunto, la rimodulazione delle società partecipate, un atto arrivato tra gli scranni del civico consesso con colpevole ritardo: il termine ultimo era il 30 settembre 2017.
In pratica per tre mesi e mezzo l’amministrazione non poteva incidere sulle società partecipate, se non per denunciarne la messa in liquidazione. Un lasso di tempo notevole, che ha portato la capogruppo del Partito Democratico, Antonella Russo, a proporre un emendamento affinchè la delibera comprendesse anche la relazione formulata dal Segretario Generale, Antonio Le Donne, che attesta il corretto comportamento dell’amministrazione nei confronti delle partecipate dal 1 ottobre ad oggi.
L’emendamento però è stato bocciato, così al momento del voto sulla delibera il Partito Democratico opta per un astensione di massa. Fondamentale, a quel punto, la presenza in aula del capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco e del collega Carlo Cantali, rientrati in aula al momento del contrappello per la verifica del numero legale. La soglia minima dei presenti era salva e così la delibera è stata approvata. In precedenza, i gruppi del centrosinistra (Pd-Sicilia Futura-Dr) hanno presentato un emendamento affinchè nella delibera generale, l’Amam venisse spogliata dalle competenze sul servizio Caldaia Sicura.
Il grande nodo da sciogliere sulla vicenda che si ripropone puntualmente al momento della decisione sulla delibera in merito all’adeguamento dello Statuto della società del viale Giostra alla Legge Madia. L’acceso confronto in commissione ha fatto si che l’amministrazione prendesse atto della volontà dell’aula, così è stato presentato un emendamento da parte della Giunta che scinde le competenze per il servizio Caldaia Sicura da quelle dell’Amam. “E’ una presa d’atto per l’adeguamento alla Legge Madia da parte dello Statuto dell’Amam – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Signorino – abbiamo deciso di scindere i due momenti. Questo adeguamento andava fatto, invece per quanto riguarda Caldaia Sicura è ancora tutto da decidere. Vedremo se fare un bando oppure affidare il servizio in house”.