Non lascerà indisturbati né i B&B del territorio né la baraccopoli di Messina dove, ha dichiarato, si recherà a mangiare e dormire per conoscerne meglio le peculiarità e capire perché l’attuale guida di Palazzo Zanca non le ha ancora risanate. Anzi il candidato a Sindaco Cateno De Luca, nonché deputato dell’Ars, che ha sfoggiato oggi, tra le mura della sua sede elettorale di via Oratorio San Francesco, parte del suo programma amministrativo intitolato “Messina bella e protagonista”, farà di più: inviterà i cittadini in questi “piccoli banchetti indagatori e da sondaggio” per sapere cosa questi farebbero se vivessero in tali condizioni. Le baracche come la monnezza (in dialetto quasi universale da radici napoletane) o la munnizza (in messinese) possono trasformarsi in una risorsa economica.
De Luca sostiene che il suo programma in itinere alla cui redazione tutta la comunità è invitata a partecipare attraverso le sue tappe che si tufferanno in cinque settimane dal 2 febbraio all’11 marzo in quartieri e villaggi della città. Il 2 e 3 febbraio si inizia dalla I Municipalità fino al 2-3 marzo nella VI. Ogni sabato e lunedì il candidato cercherà di curiosare e sollevare le problematiche delle varie zone da visitare. Il venerdì sarà dedicato alla stampa dove anche i suoi esponenti di Giunta saranno messi “sotto torchio”. Insieme al deputato questa mattina, la sua squadra di assessori designata con le rispettive deleghe affibbiate per competenza.
“Incedente il Patto per la via Don Blasco – si infiamma -. Bisognava ottenere prima l’asservimento delle aree per questa arteria di oltre 10 anni. Nel Parlamento regionale ce ne occuperemo. Da sindaco di santa Teresa, ci sono e ci siamo riusciti ad arrivare a cinque anni. Non si possono omettere i contenziosi per quanto riguarda gli espropri che vanno inderogabilmente risolti. Prossimo venerdì ci interrogheremo su tutti i progetti di Accorinti e dove stanno quelli del Masterplan. Metteremo uno stop alle mistificazioni e lui da Mistificatore non deve esercitare la sua arte. Ieri abbiamo costituito comitato de Luca sindaco di Messina 5mila euro circa. Lunedì lo registreremo all’Agenzia delle Entrate. Approvato regolamento. Sarà utilizzato per raccogliere i fondi della campagna elettorale. Sette anni di processi mi hanno consumato ben 700mila euro. Non mi vergogno che necessito di un aiuto sostanziale per questa mia nuova competizione. Ho sempre parlato chiaro. La mia indennità ammonta a 6500 euro lorda, 4500 euro per le spese. 58mila euro è destinato alle risorse per il personale. Il rimborso spese che mi spetta è dirottato per i locali della sede elettorale. 100mila euro è l’obiettivo. Comporremo sette liste. Calcolando una spesa di 300 euro a candidato per coprire il solo materiale propagandistico per 250 che corrono al Consiglio Comunale si toccherebbero i 75mila euro, conti alla mano. Ecco perché parlo di 100mila euro per soddisfare i costi delle candidature”.
“Il nostro sogno che vi farà sorridere è vincere al primo turno. Tanto non faremo accordi al ballottaggio rivela De Luca -. Per la mia Giunta, potrebbe verificarsi una decapitazione complessiva. Non campo di rendita e nessuno accanto a me deve farlo. Ho fatto prima valutazione in base alle sensibilità asseverata dalla preparazione e spirito di servizio perché ci si deve trovare all’altezza. Loro mettono a disposizione dei candidati per bagaglio di conoscenze. Io mi sono riservato risorse umane e polizia municipale. Dimezzerò dipartimenti fino a quattro. Ai sindacalisti la volontà di difenderli. Non sono un tagliatore di testa. Polizia subordinata al sindaco. Finanze e società partecipate e programmazione economica. Partecipate corrispondono al pozzo di San Patrizio. Verranno eliminate tentazioni, centro di costi incontrollabili. Smontato pezzo per pezzo. All’orizzonte vedo ponte sullo Stretto, magari con il mio nome scritto sopra”. Siccome non è la megalomania a contare nella vita, appuriamo che l’inciso sulla gigantesca opera è ironico. Non è ironico argomentare sugli antichi mestieri e tradizioni popolari, cavallo di battagli di De Luca nella sua Fiumedinisi”.
“La Città schifiltosa nei confronti di certe tradizioni. Casino dei Peloritani vergognoso che la Sicila non ce l’abboa. Rivendichiamolo. È assurdo che molti cittadini partano per Malta. Deleghe assessori: architetto Salvatore Mondello unifica tutto ciò che e infrastruttura. Il Contenzioso ed i rifiuti andranno all’avvocato Dafne Musolino. Antonio Briguglio sarà l’addetto istituzionale a Sanità, attività sportive, Politiche Giovanili, Baratto Amministrativo per tradurre i crediti farlocchi in qualcosa di utile e a questo è legato alla Banca del Tempo. Carlotta Previti, attualmente nello staff di Calanna perché vogliamo competenze al di là dei colori politici, già incaricata a Bruxelles, si occuperà del Piano strategico e delle risorse idriche ed energetiche. Massimiliano Minutoli avrà manutenzione beni e servizi, Cimiteri, protezione civile, sicurezza sui luoghi di lavoro. L’avvocato Alessandra Calafiore rappresenterà politiche sociali e delle Pari opportunità. Enzo Trimarchi assumerà la responsabilità della Pubblica Istruzione con la sua esperienza da preside ventennale su Messina e della Cultura .
Ricordiamo che l’Ufficio programmi complessi è andato via con Accorinti. De Luca, a questo proposito, declama: “Zero parco progetti. Non dipende dalla presenza dell’Ufficio o del dipartimento. Noi avremo l’assessore Previti in grado di far tutto. I progetti esecutivi sono fondamentali per avviare le gare d’appalto. I fondi di progettazione vengono fuori dai tagli come a Santa Teresa. A Messina ci vuole un fondo di 5 milioni di euro. Grande imbroglio di MessinAmbiente. Pare che la società farlocca MessinaServizi Bene Comune non dovesse essere neppure costituita. Non sono un trombone della politica, non devo fare per forza il sindaco di Messina. Ma ho rinunciato ad una candidatura importantissima per mettermi in gioco come sindaco perché tengo a questa città
“Noi abbiamo risuscitato Udc che era dato prima delle elezioni al 3,50%. Noi abbiamo portato Patto Federativo. La volontà era partecipare e non potevo avere velleità come quando ho costituito Rivoluzione Sicilia. L’odierno assessore Figuccia, giusto per portare un esempio concreto e storico, ha fatto accordo con Sicilia Vera”.
Foto Rocco Papandrea