Parco Aldo Moro, Zuccarello in Commissione Patrimonio: Si revochi convenzione

Sul Parco “Aldo Moro”  quasi cinque anni di inattività dell’Amministrazione comunale incombono ed oggi questa incuria connessa all’inottemperanza di un Protocollo d’intesa con l’Ingv è sulla bocca di tutti, dopo l’occupazione messa in atto da Unione Inquilini, in un certo senso, a sua salvaguardia. A capeggiare il Comitato è Antonio Currò che oggi è stato invitato a dare la sua testimonianza, insieme all’ex esperta del sindaco Clelia Marano, nella X Commissione Patrimonio. Presente per la Giunta l’assessore competente Enzo Cuzzola, convocato più volte dal presidente di Commissione Daniele Zuccarello che invece fa notare l’assenza del Primo Cittadino Accorinti: “Preferisce andare nelle sedute aperte del Consiglio della IV Circoscrizione, dove magari non hanno studiato bene le carte per contestare l’antefatto della convenzione”.

“Il contratto con l’Ingv, risalente agli anni Cinquanta, stabiliva di realizzare un istituto nazionale di Geofisica e di creare un Polo d’eccellenza, altrimenti quello che si era pattuito automaticamente decadeva – commenta Zuccarello -. A che scopo dunque rinnovare una convenzione, appena tre giorni fa, per lasciare l’immobile all’Ingv e tenerci invece un’area verde degradata con un tragitto sterrato? Non ha significato. Il Parco ‘Aldo Moro’ ha un valore per l’esistenza di questa enorme villa a due piani provvista di più spazi esterni, oltre alla terrazza, perciò il Comune avrebbe potuto autorizzare l’utilizzo tutt’al piu di una stanza, al massimo di due locali, non tutto l’immobile”.

“A cosa serve destinare il terreno con piante e arbusti al corpo dei Vigili urbani se l’edificio resta nelle mani dei protagonisti di questa convenzione – si domanda il presidente – ? Forse le risorse umane in divisa andrebbero lì a passeggiare? La verità è che l’Ente Ingv ha inserito questo immobile come se fosse una sua proprietà che compare nei suoi bilanci, nel suo stato patrimoniale. Dunque, un possesso che fa comodo ma senza interesse di concretizzare qualcosa. Gli amministratori dell’Ente non ce l’hanno avuto per 50 anni per cui non lo pescheranno successivamente e all’improvviso. Il parco risulta per loro proprietà di diritto mentre appartiene di fatto a Palazzo Zanca. Attraverso i finanziamenti europei, l’Ingv spende in questa struttura ma senza sviluppare il progetto prospettato ai vertici municipali. All’interno visibili porte nuove e ancora interruttori con la plastica”.

Morale della storia secondo Zuccarello, era meglio che il Dipartimento Patrimonio non si mobilitasse per non creare un danno. In cinque anni, non ha promosso un’azione per recuperare questo bene ma adesso decide di certificare il suo utilizzo nuovamente alle stesse persone che non hanno rispettato le linee del contratto.

“Se si fosse dovuto ricorrere in giudizio come chiarisce Cuzzola – si infervora Zuccarello -, ci si sarebbe adeguati anche ad un decennio di causa, magari trovando poi un compromesso, pur di non cedere a dei criteri che penalizzano il Comune. Ci saremmo riappropriati di un nostro bene. Se non c’è liquidità economica, ci occuperemo di avanzare richiesta per accedere a stanziamenti europei senza farci scavalcare. Questa era una delle bandiere che Accorinti puntellava prima di essere eletto sindaco. Comunque, tutti i Consiglieri in Commissione ritengono sbagliato, anche lesivo, il metodo adottato”.

Anche Cambiamo Messina dal Basso, con Ivana Risitano in testa, ha richiesto di rivedere con forza la convenzione riconoscendo che, in questo lungo periodo di mandato politico, non è stato attuato quello che si era promesso in campagna elettorale.

E’ chiaro che si deve dare merito al Comitato per aver risvegliato il senso di opportunità di questa gestione sulla grande area e per aver acquisito consensi in città ma anche generato l’atto vandalico con la distruzione degli impianti sanitari dell’edificio, atto prontamente denunciato dallo stesso Comitato. Accelerare adesso con mere disposizioni formali e teoriche non è segno di maturità burocratica.

“Il protocollo d’intesa siglato da Comune di Messina e Ingv non produrrà ricadute positive sulla cittadinanza – avverte Unione Inquilini -. L’obiettivo, per noi ineludibile, della reale restituzione di questo spazio ai messinesi non passerà da questo accordo a perdere.

L’Assessore al Patrimonio ha ribadito oggi quello che, fino al 23 gennaio, era solo un’allusione, cioè la possibilità di giungere ad un accordo con l’Ingv per usifruire parzialmente dello stabile nel Parco, come sede della Polizia Municipale.

“A parte l’irrilevanza di una volontà politica, priva di sinergia tra i soggetti interessati, addirittura sul finire della legislatura, questa alternativa negherebbe definitivamente l’uso pubblico e condiviso di questo luogo per appagare un bisogno esclusivamente patrimoniale/contabile – esamina il Comitato -. Questa modalità annuncio, non suffragata da atti amministrativi e pratiche coerenti, è prassi ormai consolidata di questa Amministrazione”.

Questa realtà sociale respinge l’azione unilaterale del Management Accorinti che non dà importanza, come per il Protocollo siglato con Ingv, al percorso avviato il 10 ottobre da quelle cittadine e da quei cittadini che hanno riacceso i fari sull’ennesimo scempio perpetrato a discapito del territorio. Gli atti e gli annunci singolari di questi giorni inducono ad  intensificare gli sforzi di Currò, Marano, Sposito & CO affinché questo spazio possa essere realmente  pubblico e possa ospitare la collettività e le iniziative nella prospettiva inderogabile di un uso popolare e partecipativo.

Foto Rocco Papandrea


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