Impianto di Pace, Calabrò: "Positivo lo sblocco della Regione"

Forse ci siamo. La Regione ha sbloccato i lavori per l’impianto di biostabilizzazione di Pace, una notizia che dalle parti di Palazzo Zanca (e non solo) è stata accolta con cauto entusiasmo.

Un tira e molla che va avanti da due anni e mezzo, da quando il Ministero dell’Ambiente ha imposto il vincolo paesaggistico impedendo la costruzione dell’impianto da 12 milioni di euro.

La società fece ricorso riuscendo a spuntarla, ma fu anche l’inizio si un contenzioso con la Regione attraverso la Soprintendenza. Impianto di biostabilizzazione e discarica, due carte che l’assessore Ialacqua a giocato con decisione nonostante le feroci critiche arrivate dagli ex compagni ambientalisti, ma lui ha sempre difeso questa scelta affermando come a Pace non sorgerà una discarica vecchio stampo.

Poco male. A mettere tutti d’accordo ci ha pensato il Governatore, Nello Musumeci, che ha fin da subito affrontato di petto il problema dei rifiuti in Sicilia annunciando la creazione di due nuovi impianti uno a Gela e quello di Messina. Per il Presidente della Regione si tratta del primo sostanzioso passo in avanti per uscire dal caos dei rifiuti in Sicilia.

Per il commissario liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò, invece, Messina potrebbe finalmente puntare all’autosostentamento: “Senza dubbio con l’impianto di biostabilizzazione di Pace, la nostra città non sarà più costretta a portare i rifiuti in discarica e ciò comporterebbe un evidente riduzione dei costi. Invierò una comunicazione alla Regione per avere maggiori delucidazioni, ma questa notizia ci soddisfa e la aspettavamo da tempo. La città a pagato questa fase d’impasse”.

Calabrò poi entra un po’ più nello specifico: “Questo impianto permetterà di dividere il secco dall’umido. Quest’ultimo sarà trattato a Mili, c’è la vasca predisposta per questo genere di operazioni. Invece il secco sarà trattato e smaltito nell’impianto di Pace he è già funzionante”.

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