Elezioni 4 marzo, Pd sfodera la squadra di Camera e Senato. Faraone: Competitiva e variegata

Squadra profondamente caratterizzata dalla competizione e varietà. Lo dico perché voglio ringraziare coloro che hanno deciso di metterci la faccia. Non ricordo dalla mia esperienza politica che non ci sia stata polemica nella composizione e nella presentazione delle liste. Anche per le Parlamentari. Tutti gli equilibri del parlamento nazionale espressi dal PD in Sicilia saranno siciliani. Noi li avremo. Un elemento importante di valorizzazione del gruppo dirigente. Abbiamo costruito una squadra. Ringrazio Maria Elena Boschi che porta con sé un clima ostile nel Collegio uninominale in Trentino, pur avendo una sua grande preparazione. Lo stesso per Paolo Gentiloni, in competizione in un collegio uninominale a Roma“. Così, il candidato capolista al Senato del Collegio Plurinominale Sicilia 1 (Palermo – Resuttana – San Lorenzo, Palermo – Bagheria, Marsala, Agrigento, Gela), Davide Faraone che oggi si configura come showman, nella sede provinciale del Pd a Messina di via Lombardo Pellegrino, per i suoi compagni di corsa verso le Politiche del 4 marzo. Presenti anche il deputato all’Ars Franco De Domenico e il Segretario provinciale Paolo Starvaggi che argomenta come il documento della Direzione locale, inviato al Coordinatore nazionale Matteo Renzi, sul rifiuto delle candidature calate dall’alto sia stato recepito o comunque condiviso. Alla fine, i nomi messinesi ci sono, malgrado lo scalpore di introdurre nella lista due Big al femminile in un territorio di non appartenenza, la Boschi e Rosa Maria Di Giorgi che concorre alla Camera nell’uninominale di Firenze ed è originaria di Castelbuono, con tanti anni di adozione toscana.

“La Boschi è stata candidata anche perché madrina per il G7 – riprende il collega di Stato -. Abbiamo voluto individuare in lei un rafforzamento di questa scelta. Tutti candidati conterranei, cosa che non capita in altri partiti. Con Pietro Navarra ho collaborato prima da Sottosegretario al MIUR. Francesca Raciti nuova classe dirigente, guida il Consiglio Comunale di una città rilevante come Catania. Valeria Sudano è anche un’amica, capolista al Senato in un’altra Circoscrizione, la 2. Beppe Picciolo: espressione di un investimento di questi anni. Fabio D’Amore, una garanzia e professionista di Sicilia Futura, anche lui al Senato, inserito sia all’uninominale che in quarta postazione al Plurinominale. Pippo Laccoto: grande esperienza istituzionale oltre che un amico. Natalia Cimino oggi con la febbre, candidata a Barcellona Pozzo di Gotto, esperta della Cosa Pubblica da consigliere comunale a Patti e in rappresentanza Centristi. Manca anche Nicola D’Agostino, in quota Sicilia Futura, candidato ad Acireale. 100 punti del nostro programma sono stati diffusi a Bologna”.

“Abbiamo un vissuto da comunicare e raccontare. Castello di Ficarra, dissesto idrogeologico ad Alcara, alcuni cantieri sono partiti altri no. Pericoloso che vincano la Lega o i Cinquestelle che fanno del qualunquismo la loro battaglia. Scambiare elezioni con congresso è fuori luogo. Sfida vera si sarà consumata con una nostra vittoria”.

Pesa il sistema di voto. Non ci saranno contraddizioni. La nostra coalizione non avrà veli.

Il PD si è allargato in questi anni e dà spazio alle singole personalità. L’epoca di Crocetta è passata, non interessa più la diatriba sulle liste.

Se non avessimo avuto una leadership come quella di Renzi non ce l’avremmo fatta a superare il tracollo per esempio delle Regionali. Sentimento dell’antipolitica e quello di imperante qualunquismo sono rispediti al mittente. Non dobbiamo capire chi avere accanto in base al risultato delle consultazioni. Lo sappiamo già. La nostra formazione non accetta larghe intese. Comunque, vogliamo governare con un Premier valido scelto dal Presidente della Repubblica”.

Redazione1

Published by
Redazione1