“Se da Roma non dovesse arrivare il consenso per i poteri speciali sui rifiuti ci troveremmo in serissime difficoltà, perché non avremmo più dove mettere i rifiuti”. Detto fatto. In barba alle voci trapelate nelle scorse settimane, secondo le quali Roma avrebbe accolto con una certa freddezza la richiesta di conferimento dei poteri speciali in materia di gestione dei rifiuti avanzata da Palermo, alla fine il premier Gentiloni sembrerebbe essere pronto a conferire tali poteri al presidente Musumeci. Il presidente del consiglio sembra infatti essere pronto a convocare nei prossimi giorni un Consiglio dei ministri, nell’ambito del quale bisognerà discutere tra le altre cose della questione rifiuti dell’Isola. Più nel dettaglio, in questi giorni circolano con sempre maggiore insistenza voci secondo cui Gentiloni sia pronto per accogliere la dichiarazione dello stato di emergenza per la gestione dei rifiuti in Sicilia.
In sintesi, l’attribuzione dei poteri speciali consentirebbe alla giunta regionale di poter affrontare nel modo più rapido possibile la questione rifiuti, divenuta ormai una vera e propria emergenza non più procrastinabile. Sono infatti centinaia le tonnellate di immondizia da dover smaltire, ma non si sa dove: gli impianti di smaltimento di cui dispone la Regione sono ormai saturi da tempo e dunque bisogna trovare quanto prima qualcuno disposto a farsi carico, quantomeno in parte, dell’enorme ammontare di rifiuti.
Pronto bando per i rifiuti all’estero. Nel frattempo, il governo regionale sembrerebbe aver preparato un bando da pubblicare nell’Albo dell’Unione Europea per inviare i rifiuti oltre Stretto. Si parla di circa 500mila tonnellate di rifiuti da smistare all’estero entro la fine dell’anno. Una cifra che in termini assoluti potrebbe dire ben poco, ma che se raffrontata a quella nazionale può farci capire quanto sia grave il fenomeno in esame: l’Italia intera esporta 450mila tonnellate l’anno. Detto in altre parole, la sola Sicilia dovrebbe esportare 50mila tonnellate in più rispetto al resto dell’Italia, numeri da far paura.
Così come fa paura il costo complessivo di tale operazione: 100 milioni di euro, tutti a carico dei comuni. Disaggregando i dati, si parlerebbe di 200 euro per smaltire una sola tonnellata. In tutto questo la Regione farà soltanto da tramite tra i gestori del servizio (comuni e srr) e le aziende private coinvolte nel processo in questione.