Il nome di Messina non compare affatto nell’elenco della programmazione PO FESR 2014-2020 asse 6 mentre sono presenti molte città siciliane ed anche comuni del messinese, da Alcara Li Fusi a Patti. La lettura delle istanze depositate è molto istruttiva in senso negativo nei confronti degli amministratori perché descrive una vastità di progetti che sarebbero stati facilmente realizzabili nel messinese e che invece hanno avuto la sventura di non essere neanche disegnati: interventi di rinaturalizzazione e ricostruzione di habitat in Zps e Sic, piste ciclopedonali, eliminazione di detrattori ambientali, reti sentieristiche, realizzazioni di centro visite e foresteria, poli di diffusione e identità ambientale;
Mentre l’assessore ai Lavori Pubblici Sergio De Cola rivendica i successi del sua compagine nel reperire finanziamenti per la città quali la partecipazione del Comune di Messina al bando “PO FESR 2014-2020, Asse 5 (Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera), con 21 progetti per un totale di € 116.667.770,93”. CapitaleMessina è andato a vedere quelli della programmazione PO FESR 2014-2020 asse 6. Il Movimento, tramite l’Agronomo Saverio Tignino e il Vicepresidente Gianfranco Salmeri, chiaramente, “spera che i progetti a cui De Cola fa riferimento siano ammessi”.
“Sempre a proposito di fondi europei – delinea il documento -, la disponibilità dei PO FESR 2014-2020 asse 6 per la Regione Siciliana ammonta ad oltre 100 milioni di Euro, 61 milioni per l’azione 6.5.1 e 42 per l’azione 6.6.1. Ingenti risorse economiche da utilizzare per opere di rinaturalizzazione e fruizione degli habitat naturalistici, tra i quali ricade anche il 75% del nostro territorio comunale interessato dalla Zps Dorsale Dinnammare ITA030042 di Rete Natura 2000. Il termine per l’accesso ai finanziamenti è scaduto da qualche mese”.
L’Amministrazione comunale non ha presentato alcuna richiesta di finanziamento, nonostante il nostro territorio fosse il beneficiario ideale di queste misure.
Infatti larga parte della superficie comunale rientra nella Rete Natura 2000 come Sic e Zps, oltre ad avere una Riserva Naturale Orientata; inoltre si tratta della seconda programmazione comunitaria che prevede benefici per il nostro territorio dopo quella del 2007/2014, quindi è incomprensibile che non si sia fatto nessun progetto.
Va segnalata, però, la recente notizia della riapertura del bando per l’assegnazione dei 58 milioni di finanziamenti residui, non assegnati, dell’asse 6.5.1 del PO FESR, quindi c’è ancora la possibilità di presentare progetti: speriamo che al Comune di Messina qualcuno se ne occupi.
“Le colline che circondano la città, oltre ad essere Sic e Zps, versano in uno stato di abbandono pluridecennale e possono giovarsi facilmente delle agevolazioni comunitarie previste in coerenza con gli indirizzi delle politiche ambientali volute e finanziate dalla comunità europea, grazie ad interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di naturalità in aree naturali e seminaturali. Ma invece l’Amministrazione, continuando a perdere le risorse comunitarie, di fatto, mantiene il degrado e l’abbandono delle aree naturali e seminaturali a ridosso della città, favorendo l’avanzare dei dissesti e la perdita di fertilità del suolo; contemporaneamente, le aree urbane vengono soffocate dall’applicazione di normative ambientali che si sovrappongono alle normative urbanistiche, aumentando gli effetti dell’attuale grave crisi del comparto edile”.