Marco Rizzo, candidato Premier del Partito Comunista (PC) alle elezioni Politiche si trova e sarà in Sicilia in questi due giorni per presentare il programma elettorale e incontrare cittadini e lavoratori, assieme ai candidati nei collegi della Sicilia.
Oggi pomeriggio, giovedì 15 febbraio, l’appuntamento è stato a PALERMO, in Via dello Spezio, 43.
Domani – venerdì 16 febbraio sarà invece dedicato alla Sicilia orientale. A MESSINA si terrà la presentazione nella sala consiliare, Palazzo dei Leoni, alle ore 17. A CATANIA è previsto alle ore 20 un comizio in Via Alessi 19, angolo con Via Crociferi.
«Candidiamo lavoratori e lavoratrici, studenti, pensionati, disoccupati, con un programma di lotta e di rottura con questo sistema – così Marco Rizzo -. Uscire dall’Unione Europea e dalla NATO, ripudiare il debito pubblico. Nazionalizzare i settori produttivi strategici e tutto il settore bancario, espropriare gli immobili di banche e gruppi immobiliari per dare una casa a ogni famiglia in emergenza abitativa. Ridare diritti e dignità ai lavoratori, a chi ha subito le politiche antipopolari di questi anni. Basta con la sinistra che tradisce i lavoratori, l’alternativa esiste».
A Palermo il Segretario del Partito Comunista ha detto: «Renzi parla di salario minimo e programmi a favore dei lavoratori solo perché sa di perdere alle prossime elezioni. Quando il centrosinistra ha governato ha fatto solo leggi in favore della Confindustria e delle banche, oggi si riscoprono tutti a favore dei lavoratori quando bisogna chiedere voti. Una dura critica al PD di Renzi, accusato di aver ingannato gli interessi dei lavoratori. Il Pc ha dichiarato che non farà alcuna alleanza neanche successivamente alle elezioni.
«Quando la Sinistra si è allontanata da questa prospettiva ha tradito i lavoratori, in pochi anni il PCI è diventato il Pd di Renzi – ha continuato Rizzo -. Da questa sala lanciamo un messaggio al nostro popolo, a chi ha smesso di votare perché disilluso: è ora di ricostruire un forte partito comunista; è ora di alzare la testa e organizzarsi. Questa è l’unica soluzione».