Le riflessioni contenute dal libro di Michele Limosani, “La città a un passo da noi”, sono state al centro di un incontri promosso dal gruppo dirigente della Cisl Messina, alla presenza del segretario generale regionale Mimmo Milazzo e del segretario generale Tonino Genovese per approfondire i temi legati allo sviluppo e alla necessità di un nuovo modello che sia coerente con la vocazione del territorio.
È stato il professore Limosani ad alimentare il dibattito ricordando come la mobilità debba essere una delle priorità dell’intero territorio provinciale «I flussi della mobilità dovrebbe fare riflettere – ha detto – tra Messina, Milazzo e Furci Siculo si registra una media di 80mila spostamenti quotidiani, quindi 18/20mila tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria. È un aspetto che non può essere sottovalutato. Messina è la cerniera tra Sicilia e Calabria, è la storia a dirlo e bisogna trasmetterlo nella realtà sfruttando le potenzialità di questa posizione».
Quindi il tema del lavoro, «da riportare al centro in un territorio dove si muore di non lavoro», cogliendo le opportunità che gli strumenti normativi danno. A cominciare dalle Zone Economiche Speciali.
«Zes significa lavoro, condizioni di notevole vantaggio per gli imprenditori e Messina non può rimanere fuori dal riconoscimento di Zes. Oggi è la Regione Sicilia chiamata a definire la perimetrazione delle Zes e bisogna che tutti coloro che hanno un ruolo in questa città tengano la guardia alta e svolgano una funzione di stimolo e sollecito».
Assist sulla Zes raccolto dal segretario generale della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo e dal segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese che hanno evidenziato come già in Sicilia siano state definite due Zes «ma non ci bastano. Abbiamo spinto per la formalizzazione delle Zes interregionali e c’è questo spiraglio che Messina deve saper cogliere. Il legislatore ha già immaginato questo uno snodo e crocevia interregionale, all’atto della costituzione dell’area metropolitana dello stretto e si dovrebbe pensare a una Zes “automatica” per le città metropolitane che hanno al loro interno un sistema portuale».
Mimmo Milazzo e Tonino Genovese, quindi, hanno passato la palla al Presidente della Regione Musumeci. «La Conferenza Stato-Regioni ha esitato l’atto che necessita solo del controllo della Corte dei Conti. Le regioni devono definire il perimetro delle Zone Economiche Speciali e secondo noi non è importante soltanto il porto ma anche il retroporto e il sistema di gestione delle merci. La Zes definisce vantaggi fiscali ma vuole anche procedure snelle. Palermo e Catania hanno definito il loro assetto, Messina vive nel limbo e bisogna stare attenti. Bisogna intanto pensare a un Piano strategico della città metropolitana, individuando le peculiarità del territorio per creare ricchezza e sviluppo. Qui siamo dieci anni in ritardo e dobbiamo recuperare il terreno perduto».