Dopo aver raccolto 9380 firme e chiesto un incontro al prefetto, Biancuzzo si rivolge alle “Iene”, il fortunato programma televisivo di “Mediaset”.
“La presente – scrive il consigliere della VI Circoscrizione per segnalare alla redazione di codesta trasmissione l’incomprensibile assenza di riscontro alla petizione in oggetto, debitamente inviata a tutti gli enti ed alle istituzioni locali, nazionali e regionali. Alla suddetta richiesta di cui spero vogliate prendere in considerazione l’opportunità di accendere i riflettori dell’opinione pubblica, accertato che a tutt’oggi continuano a non rispondere a riguardo.
“L’A20 Messina-Palermo serve come tangenziale alcuni rioni cittadini che sono asserviti alle uscite denominate Boccetta, Gazzi, San Filippo, Messina Sud Tremestieri e Ponte Gallo. Dalla data d’inaugurazione dell’A20, anno 1972, il tratto della tangenziale Messina-Ponte Gallo è stato gravato da pedaggio.
Dopo qualche anno – ricorda Biancuzzo – le barriere di Boccetta, Gazzi, Messina Sud Tremestieri sono stati sgravati, giustamente, dal pagamento perché situati all’interno del territorio comunale ad eccezione di Ponte Gallo che, ad oggi, inspiegabilmente, continua ad essere gravata dal pagamento del pedaggio. Per completezza di informazione corre l’obbligo precisare che la barriera in argomento non consente l’ingresso e l’uscita in entrambi i sensi di marcia, ma esclusivamente l’entrata verso Messina e l’uscita verso Orto Liuzzo (Comune di Messina).
In sintesi il tratto autostradale, più che una tangenziale, assolve i compiti di bretella con la Ss 113/dir, agevolando, in parte la viabilità dei residenti della zona nord. Il tratto di tangenziale in questione risulta, tra l’altro, essere il più oneroso su tutto il territorio nazionale: per percorrere una decina di chilometri da Ponte Gallo a Boccetta il costo ammonta ad un euro e 20 centesimi.
Nonostante recentemente sia stato creato un ulteriore varco, denominato “San Michele”, con una riduzione di distanza da 10 a 6 km, i costi sono rimasti invariati, risultando proporzionalmente rincarati”.