Niente rimodulazione del Piano di Riequilibrio, che dunque non subirà nessuna dilatazione a vent’anni rimanendo su base decennale. Il Consiglio Comunale ha respinto la delibera presentata dall’amministrazione, che quasi a fine mandato porta a casa la prima vera grande sconfitta politica. Come al solito, quando si tratta di approvare delibere di un certo peso, la seduta si trasforma in un luogo di ritrovo per pochi intimi. La votazione ha portato ad un pareggio 9 a 9 che non ha permesso alla delibera di essere approvata. Contrari i consiglieri Faranda, Zuccarello e De Leo, astenuti Cantali, Scuderi, Iannello, La Cava, Barrile, Russo e favorevoli Fenech, Risitano, Caccamo, Rella, Abbate, Gennaro, Cardile, Gioveni, La Paglia.
Si doveva riprendere dalla seduta sospesa ieri per via dell’assenza del parere, obbligatorio ma non vincolante, delle VI Circoscrizioni che non avevano ricevuto la copia della delibera, una dimenticanza non da poco visto che il Piano di Riequilibrio è arrivato già alla quinta rimodulazione ed in tutte le precedenti modifiche, serviva il parere dei consigli circoscrizionali. Per l’amministrazione però non c’è stata alcuna dimenticanza, bensì In assenza dell’atto munito di parere non si poteva convocare nulla. L’urgenza è stata dovuta al fatto che l’immediata esecutività voluta dal Consiglio ha forzato la scadenza all’1 marzo, comprimendo di fatto il tempo della discussione. La procedura era nota, ma scelte non dall’amministrazione non hanno consentito una reale discussione.
Quindi tutto rimandato ad oggi, quando si doveva andare in contro all’ennesima corsa contro il tempo, visto che anche in questo caso l’atto è stato presentato a poche ore dalla scadenza. Molti i punti oscuri di una delibera presentata in fretta e furia, così come evidenziato da Daniela Faranda: “Nessuno può costringermi a votare un atto al buio – ha dichiarato – la delibera ci è stata presentata lunedì mattina e in condizioni discutibili, visto che era quasi illeggibile. Io ho chiesto chiarimenti su transazioni e debiti fuori bilancio, senza ricevere risposte esaustive. Credo che questo mio voto sia coerente con il mio percorso in quest’aula ogni qualvolta si parla di atti finanziari”.
Così mentre l’assessore al bilancio. Enzo Cuzzola si trincera dietro un laconico “no comment”, l’assessore allo sviluppo economico Guido Signorino, non risparmia critiche verso i consiglieri: “Questo è un atto di grave irresponsabilità politica da parte di quei gruppi che puntano a governare la città nel futuro ormai prossimo. Si vuol dare un segno di forza verso l’amministrazione, ma in realtà si fa uno sgarbo alla città. Avevamo fatto un piano perfettamente sostenibile su base ventennale, adesso sarà molto complicato garantire la sostenibilità dle piano attualmente vigente”. Dichiarazioni in netta controtendenza rispetto a quanto asserito nell’arco di questi anni, quando l’amministrazione ha sempre rispedito al mittente ogni ipotesi di insostenibilità del Piano su base decennale. E il sindaco? A New York a parlare di pace e integrazione tra i popoli.