Il centrodestra sembra aver rotto gli indugi puntando tutto su Dino Bramanti, che ieri ha rinviato ogni discussione ai prossimi giorni, quando saranno chiari gli scenari nazionali. Sotto questo punto di vista, però, non sembrano esserci molti dubbi, il nome del presidente dell’Irccs sembra creare più pareri positivi che dissensi.
La voce fuori dal coro sembra essere quella di Pippo Trischitta, capogruppo di Forza Italia nell’ultima consiliatura, ma ormai da tempo candidato autoproclamato nella corsa verso Palazzo Zanca. Il lancio della sua campagna elettorale avverrà il prossimo 16 marzo al Palacultura, anche se il simbolo di Splendida Messina è già visibile sia in alcune strade cittadine che nei social network.
Insomma attualmente quello di avere una persona dichiaratamente di destra contro il candidato proposto dal centrodestra e quindi anche da Forza Italia, che al momento continua ad essere il partito rappresentato in consiglio da Trischitta.
Quest’ultimo però non sembra voler fare un passo indietro: “Resterò il candidato sindaco delle mie idee e della mia gente – ha aggiunto – era già noto che il candidato sindaco del centrodestra, io mi sono autoeliminato dal momento in cui ho affermato di non volere i voti di Genovese. Purtroppo ci sono tanti elementi che fanno parte del centrodestra non per appartenenza politica ma solo per convenienza, sono in tanti anche in Forza Italia”.
Poi la bocciatura sul nome di Dino Bramanti: “E’ stato un uomo vicino all’ultimo Governo nazionale del Pd, amico del Ministro Lorenzin. Il Comune non deve prescrivere farmaci, ma deve garantire servizi, Bramanti non conosce neanche i quartieri. Se diventerà sindaco starà un giorno a Messina e sei giorni fuori perché deve mantenere tutti gli incarichi avuti dal Governo Renzi. Io voglio un candidato di centrodestra, non una persona gestita a distanza da Genovese o da altri uomini di Forza Italia. Perché continuo ad essere in Forza Italia? Io sono stato eletto, sono coerente e vado avanti con i miei principi, io ci sarà sempre Genovese e gli altri un domani potrebbero pure passare in un altro partito”.
Quindi nessun passo indietro: “La candidatura di Bramanti non è di spessore, lui è un professore universitario che non conosce nulla del settore amministrativo. L’intento è quello di mettere una persona che accetti di passare in secondo piano e lasciare tutto nelle mani di vicesindaco e assessori che curerebbero determinati interessi. I realizzatori di questo progetto sanno che con me no ci riuscirebbero”.