43 anni, docente di Fisica Nucleare e senatrice accademica all’Università degli Studi Messina ed una gran voglia di cambiare le cose. Ecco Marina Trimarchi, candidata della Lega alla Camera dei Deputati nel collegio di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto ed Enna.
-Prof.ssa Trimarchi, gli ambienti accademici messinesi sembrano orientati nettamente verso il Partito Democratico, la sua candidatura sembra essere di rottura. E’ così?
La mia candidatura nasce dal mio attivismo nell’ambito di una comunità militante di destra, e poco o nulla ha a che fare col mio lavoro all’università. Pertanto dal mio punto di vista non è in contrapposizione con quella del prof.Navarra.
-Il tema principale della campagna elettorale della Lega è la gestione dell’immigrazione, come giudica la gestione dell’amministrazione Accorinti?
Approssimativa. Non vedo una linea programmatica, e ritengo che si limiti ad una gestione dell’accoglienza, senza un vero e proprio progetto di integrazione a lungo termine. Inoltre non condivido assolutamente la gestione dell’hot spot di Bisconte. La struttura si trova sull’alveo di un torrente ed è stata collocata in un quartiere che necessitava e necessita di una profonda rigenerazione e riqualificazione.
– Finalmente in questa campagna elettorale ci si sta concentrando in modo chiaro sulla carenza infrastrutturale del nostro territorio. In caso di vittoria del centrodestra vede fattibile la realizzazione del Ponte?
Come ha detto anche Matteo Salvini durante la sua visita in città, il ponte si potrebbe fare qualora fosse economicamente sostenibile, ma prima è necessario pensare alle strade, alle autostrade ed alle ferrovie. Personalmente non mi interessa guadagnare qualche minuto per raggiungere Reggio Calabria, vorrei non dover impiegare 10 ore di treno per raggiungere Trapani.
– Parliamo del partito, Salvini con la creazione di una realtà nazionale ha chiuso la pagina della “Padania indipendente” aprendo le porte della Lega anche al meridione. Secondo lei cosa può dare al nostro territorio?
Può dare moltissimo: la lega ha dimostrato di saper amministrare molto bene nei comuni del nord, di saper stare vicino ai lavoratori, e di saper valorizzare le autonomie locali. A prescindere dai pregiudizi, il nuovo progetto nazionale della lega può essere la svolta anche per il meridione.
– Da sinistra la Lega viene visto come il pericolo numero uno, in queste settimane il livello di scontro ideologico è diventato molto più pesante rispetto al passato, teme che questo possa spostare il voto verso il centro?
La sinistra sta gonfiando lo scontro ideologico per spostare il livello del confronto, e per non ammettere il fallimento della politica degli ultimi anni. Il trucco però è vecchio e gli elettori non ci cascano più : c’è una fortissima voglia di cambiamento, ed il programma della lega risponde a moltissime delle esigenze del popolo. vIl voto al centro oggi non ha senso, c’è bisogno di una rivoluzione, ma fatta con buon senso, per riportare gli interessi dei cittadini italiani al primo posto.